Boccia: «Dal 18 maggio Regioni potranno modulare le aperture in base ai contagi»

Il ministro nel vertice con le Regioni sulla Fase 2: «Ordinanze regionali coerenti con il Dpcm o diffida».

«Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm»: così si è espresso il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, in videoconferenza alle Regioni nel pomeriggio di mercoledì 29 aprile. «Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure) - afferma -. Se non avviene sono costretto a ricorrere all’impugnativa al Tar o alla Consulta».

«Per arrivare a una soluzione condivisa ha più senso la lettera che vi indica le violazioni dell’ordinanza rispetto alla tutela della salute e se non vengono modificate si trasformano in diffida, rispetto all’impugnativa - ha aggiunto Boccia, secondo quanto riferito -. Non impugno subito ma con grande collaborazione vi scrivo e prima ancora sollecito un confronto preventivo». «In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate» tra le Regioni sulle riaperture di attività: così il ministro Francesco Boccia in videoconferenza con i governatori. Il principio è «contagi giù uguale più aperture e viceversa - aggiunge -. Discuterete del monitoraggio con il ministro della Salute Speranza (a seguire in videoconferenza con le Regioni, ndr). Definito il monitoraggio si potrà procedere a differenziazioni».

«È molto importante dare un segnale di unità. Se non siamo uniti noi non possiamo chiederlo ai cittadini. Ci vogliono unità, serietà e responsabilità» avrebbe detto il ministro ai presidenti delle Regioni. «L’obiettivo è sempre quello della tutela dei cittadini», ha affermato ancora Boccia, mentre si discute delle ordinanze regionali per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus e della loro armonizzazione con il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm).

© RIPRODUZIONE RISERVATA