Covid, nella Bergamasca continua la discesa della curva: i dati settimanali dell’Ats

Il report Il tasso di incidenza nella settimana 27 luglio-2 agosto è pari a 419 nuovi casi per 100.000 abitanti, contro i 538 della scorsa settimana. Ricoveri in calo. «Ma non va abbassata la soglia di attenzione. Quarta dose, soggetti fragili non aspettino l’autunno»

Il tasso di incidenza nella settimana 27 luglio-2 agosto 2022 è pari a 419 nuovi casi per 100.000 abitanti (ovvero 4,19 per 1.000, nella metrica utilizzata a livello di singoli comuni), contro i 538 della scorsa settimana, i 705 di due settimane fa, i 634 di tre settimane or sono e i 575 di un mese fa. «Negli ultimi sette giorni si conferma l’andamento decrescente dei casi incidenti – si legge nel report settimanale del Servizio epidemiologico dell’Ats di Bergamo –. Lo scostamento rispetto alla precedente settimana è, infatti, pari a -1347 nuovi casi assoluti negli ultimi 7 giorni, pari a -22,2% rispetto alla settimana scorsa (contro i -1878, pari a -23,6% della settimana precedente, i +800 nuovi casi assoluti, pari a + 11,2% di due settimane fa, i +666 nuovi casi assoluti, pari a + 10,3% di tre settimane fa, i +3.449, pari a + 114,0% di un mese fa)». Negli ultimi 7 giorni la media giornaliera dei casi incidenti è scesa ed è pari a 674 contro 866 della scorsa settimana (1134 di due settimane fa, 1020 di tre settimane or sono, 925 di un mese fa).

Indice di trasmissibilità sotto la soglia critica

«Coerente con i dati sopra esposti – prosegue l’Ats – è l’andamento dell’indice di trasmissibilità (RdT), che da due settimane si mantiene stabilmente attorno al valore di 0,80 ossia sotto la soglia critica (che ricordiamo essere pari ad 1). Rispetto ai numeri assoluti e ai relativi tassi di incidenza, rimane confermato quanto ribadito nelle scorse settimane relativamente al fatto, che quanto osserviamo, si riferisce a quanto rilevato attraverso l’attività diagnostica legata a coloro che si sono sottoposti a tampone; verosimilmente, i dati di positività sono tuttavia sottostimati e i casi reali più numerosi, per le motivazioni più volte espresse (chiusura dello stato formale di emergenza e il termine della obbligatorietà del Green Pass sono verosimilmente esitati in una riduzione del ricorso ai tamponi per accertare una situazione di positività in presenza di sintomi compatibili con Covid19)».

Gli Ambiti territoriali

Per quanto concerne il territorio provinciale, anche questa settimana nessun Ambito Territoriale risulta essere Covid free (nessun nuovo caso positivo negli ultimi 7 giorni), ma a differenza delle settimane precedenti, tutti gli Ambiti presentano chiari valori di decremento dei casi incidenti negli ultimi 7 giorni (13 gli Ambiti Territoriali con valori in decrescita la scorsa settimana). I territori con tassi di incidenza superiori alla media provinciale (419 nuovi casi per 100.000 abitanti) sono 5: Seriate (511 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab., pari a -20,0% rispetto alla settimana precedente), Valle Cavallina (472, -4,0%), Dalmine (450, -26,0%), Isola Bergamasca (445, -24,0%), Treviglio (444, -24,0%). Gli Ambiti Territoriali con valori di incidenza inferiori alla media provinciale sono 9: Bergamo (415 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab., pari a -18,0%% rispetto alla settimana precedente), Romano di Lombardia (412, -22%), Grumello del Monte (410, -21,0%), Valle Brembana (397, - 23,0%), Valle Imagna e Villa d’Almè (354, -26,0%), Valle Seriana (352, -30,0%) , Basso Sebino (386, -38,0%), Alto Sebino (372, -7,0%), Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (271, -34,0%).

I Comuni senza nuovi casi sono 18

I Comuni con zero nuovi casi negli ultimi 7 giorni sono 18, pari al 7,4% sul totale dei comuni bergamaschi (erano 18 la scorsa settimana, 12 due e tre settimane fa, 20 un mese fa), appartenenti a 4 Ambiti Territoriali: 9 afferenti all’Ambito Valle Brembana (Averara, Carona, Cassiglio, Cornalba, Foppolo, Piazzolo, Taleggio, Valnegra, Vedeseta), 4 all’Ambito Valle Imagna e Villa d’Almè (Brumano, Costa Valle Imagna, Rota d’Imagna, Strozza), 3 all’Ambito Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (Oltressenda Alta, Oneta, Songavazzo), 2 all’Alto Sebino (Bossico, Fonteno).

Età media: 47 anni

Nella settimana osservata la distribuzione percentuale tra le classi di età dei nuovi casi incidenti conferma quella delle settimane precedenti. Le classi di età più rappresentate, in termini di numeri assoluti sul totale dei casi incidenti degli ultimi 7 giorni e di tasso di incidenza su 100.000 residenti delle singole fasce d’età, sono sempre quelle centrali (dai 30-59 anni) (cfr. fig.3). L’età media è pari a 47 anni.

Ricoveri in flessione

Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri si nota una lieve flessione dei ricoveri ordinari (da 124 della scorsa settimana a 114) e una lievissima variazione di quelli nelle terapie intensive (da 8 a 9). «Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri – spiega l’Ats – è bene precisare sempre che i dati non si riferiscono esclusivamente alle persone ricoverate per patologie Covid19 correlate, ma alle persone risultate positive all’atto del ricovero per qualsiasi patologia o durante il ricovero stesso».

In sintesi, nella settimana in monitoraggio «si osserva una decrescita della curva epidemica – spiega l’Agenzia di tutela della salute – un indice di trasmissibilità (valore di RdT) che si mantiene al di sotto del valore di soglia critica (pari a 1), una riduzione dei ricoveri ordinari e una sostanziale stabilità di quelli in Terapia Intensiva». «La settimana osservata conferma la fase di decrescita che dovrebbe, come le stime a livello nazionale indicano e salvo imprevisti e possibili fasi oscillatorie, protrarsi fino alla fine di agosto. È bene ricordare che l’ondata Omicron5 ha avuto inizio a metà giugno ed è stata affrontata senza contromisure specifiche (il decreto del Consiglio dei Ministri ha alleggerito del 15 giugno 2022 ha alleggerito l’uso delle mascherine mantenendo l’obbligo soltanto in alcuni limitati luoghi e circostanze), affidando ai vaccini e all’immunità raggiunta per via naturale il compito di contrastare gli effetti dell’infezione».

«L’alta copertura vaccinale e i livelli di immunità delle nostre comunità, così fortemente colpite dalla pandemia, hanno consentito di contenere l’impatto di questa quinta ondata – rileva ancora l’Ats –. Si ricorda che nel Rapporto del Comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale, pubblicato dall’Oms, pur prendendo atto delle modifiche nella manifestazione dell’epidemia, con un minore impatto sui sistemi sanitari rispetto al periodo 2020-21, l’infezione da Covid-19 resta classificata come emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. In particolare, vengono espresse preoccupazioni per la progressiva diminuzione delle attività di testing e di sequenziamento virale, con una conseguente minore attendibilità dei dati che fotografano la diffusione del virus. Non va quindi abbassata la soglia di attenzione. La pandemia, sottolinea l’Oms, “non è finita nonostante la comune percezione che lo sia”: condizione che impone “nuove sfide nella comunicazione per trasferire in modo corretto al grande pubblico lo stato reale della situazione”. Un aspetto che il Servizio Epidemiologico dell’Ats di Bergamo ha sempre seguito nei propri Report settimanali di monitoraggio della pandemia resi noti dalla stampa».

A fronte di quanto affermato, Ats Bergamo, «attraverso il Servizio epidemiologico aziendale, manterrà un costante e puntuale monitoraggio degli indicatori, nella convinzione dell’importanza di comunicare e diffondere dati e letture epidemiologiche non solo per una corretta e dovuta informazione, ma anche nel tentativo di ridurre il gap tra comunità scientifica/mondo sanitario e la popolazione rispetto alla percezione del rischio, aspetto quest’ultimo fondamentale per poter adottare comportamenti di prevenzione e di protezione».

Virus ancora in circolazione

Il Servizio epidemiologico rimarca anche che «il virus, come affermato, è ancora in circolazione ed è pertanto fondamentale, in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive indicate, ed in particolare: distanziamento interpersonale, uso della mascherina nelle situazioni e nei contesti raccomandati, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di affollamento sia pur all’aperto (concerti, sagre, etc.). L’uso delle mascherine negli ambienti affollati è una precauzione che costa poco e aiuta a contenere i contagi e il rischio di malattia. Una buona pratica, ormai appresa, che può essere mantenuta e raccomandata senza troppa fatica».

«Quarta dose, non aspettare l’autunno»

Il Servizio epidemiologico di Ats ricorda, inoltre, che «l’elevata copertura vaccinale in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano, come le evidenze hanno dimostrato, strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia (ricoveri ordinari e soprattutto in terapia intensiva). A tal proposito, si ricorda che è assolutamente opportuno, per le categorie a particolare rischio (elevata fragilità clinica di base e/o anzianità importante)- Non aspettare l’autunno per la quarta dose, ma procedere subito al riguardo».

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