Dentro l’ospedale della Fiera di Bergamo
«Pronto tra pochi giorni» - Le foto

«L’ospedale da campo non è più tale: è una vera e propria area ospedaliera che nei prossimi giorni sarà operativa». Lo ha detto domenica pomeriggio l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

Giovedì è probabile l’apertura della struttura. Si stanno ultimando i lavori: finito l’impianto idraulico, quello elettrico è all’80% così come l’impianto per l’ossigeno è in fase di conclusione. Anche questa domenica 29 marzo sono al lavoro una trentina di volontari.

Con una grande volontà del popolo artigiano bergamasco. Alla chiamata per 12 operai, infatti, gli artigiani di Confartigianato Bergamo hanno risposto in 250. A titolo completamente gratuito in 6 giorni hanno offerto già 10.000 ore di lavoro in squadra insieme ad alpini, lavoratori, volontari per allestire l’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale Alpini presso la Fiera di Bergamo che da installazione di tende si è trasformato in una struttura permanente.

Muratori, carpentieri, cartongessisti, imbianchini, idraulici, impiantisti tecnici del gas e elettricisti specializzati, tutti in prima linea, a titolo gratuito, nel cantiere dell’ospedale, coordinati dagli alpini in squadra insieme ai volontari e ai lavoratori delle imprese alle quali sono affidati i lavori. Una cordata al lavoro senza sosta per poter aprire l’ospedale il prima possibile e dare una boccata di ossigeno alle aziende ospedaliere al collasso. Con 142 posti letto, dei quali 72 destinati alla terapia intensiva e sub-intensiva e i restanti a chi sta uscendo dalla fase critica del Covid-19, l’ospedale da campo che sarà gestito dall’azienda ospedaliera Papa Giovanni è quasi pronto e verrà consegnato entro la fine di questa settimana.

Spiega il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, Giacinto Giambellini: «I nostri artigiani stanno collaborando tutti in forma assolutamente gratuita, lavorando senza sosta. Il direttore logistico del Gruppo Intervento Medico Chirurgico Ospedale da Campo - Fondazione A.N.A Onlus, Antonio Tonarelli, ci ha chiamato perché mancavano posatori, cartongessisti, sigillatori e imbianchini per montare le pareti in legno e noi siamo arrivati in 250 garantendo 10 mila ore di lavoro per un contributo economico importante. Un grande orgoglio artigiano quello delle imprese bergamasche che stanno fronteggiando l’emergenza da Coronavirus con grande senso di responsabilità, impegnandosi a rispettare i vincoli imposti dalle Istituzioni e attrezzandosi con tutti gli strumenti necessari per tutelare dipendenti, clienti e fornitori. Un contributo di enorme valore per i nostri artigiani. L’emergenza da Coronavirus è anche economica, oltre che sanitaria. Sono 30.408 le imprese artigiane registrate nella bergamasca, che danno lavoro a quasi ottantamila persone e rappresentano il motore economico della nostra provincia, oggi in ginocchio ma sempre pronte a rispondere e ad agire».

Ecco come sta procedendo l’ospedale attraverso le immagini scattate da Matteo Zanardi che si sta muovendo su incarichi istituzionali per documentare l’emergenza Covid19 sul territorio bergamasco.

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