Dopo la tragedia di Arezzo, la polemica
«Servono leggi per seggiolini salvavita»

Dopo ogni tragedia, come quella avvenuta ieri a Castelfranco di Sopra (Arezzo) si torna a parlare di sistemi salvavita che possano impedire simili fatti.

Sono tante le iniziative e le proposte avanzate sia a livello regionale che in Parlamento per rendere obbligatorio un sistema di allarme che segnali la presenza di un bambino in auto. Nel luglio scorso i deputati di Sinistra Italiana, subito dopo un caso simile (ma in cui la vittima si salvò) ricordavano che in Parlamento dall’ottobre 2014 è depositata una proposta di legge proprio di Sinistra Italiana per affrontare il problema. In particolare, la proposta segnala, ad esempio, l’esistenza di un brevetto italiano, premiato dal Centro nazionale delle ricerche e messo a punto da un gruppo di studenti di un istituto tecnico di Bibbiena (Arezzo) .

Il dispositivo segnala la presenza del bambino nel seggiolino quando si spegne il motore e si chiude la portiera dell’automobile. La proposta di legge chiede una modifica all’articolo 172 del codice della strada per rendere obbligatoria l’adozione di un sistema che segnali la presenza di un bambino nel seggiolino a bordo del veicolo. Ancor prima, nel novembre 2013, a perorare l’introduzione del seggiolino salvavita era stata una proposta di un consigliere regionale del Lazio. Tra i promotori anche Andrea Albanese il padre del piccolo Luca, morto a Piacenza perchè dimenticato in auto nel giugno 2013.

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