Gasperini ritrova il «suo» Genoa
«Partita speciale, ma lavoro per vincere»

L’intervista dell’allenatore atalantino al quotidiano genovese Il Secolo XIX in vista del delicato ritorno a Marassi, sponda rossoblù.

«Domenica il Genoa sarà mio avversario ma non un mio nemico. E per quanto il mio rapporto con i rossoblù sarà sempre speciale, lo sport prevede che chi vince sia contento, è giusto: io oggi sono impegnato con l’Atalanta e lavoro affinché la mia squadra vinca. È normale che chi vince esulta. Quello che importa è il terzo tempo, i rapporti tra le persone, oltre i 90 minuti». Così Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, spiega il suo ritorno a Marassi domenica contro il «suo» Genoa: lo fa con un’intervista al quotidiano genovese Il Secolo XIX.

«È stata una settimana molto particolare, di grande emozione. Genova e il Genoa significano molto per me. Ma è chiaro che quando la partita comincerà tutto cambierà. È il nostro mondo» spiega. «Quei ragazzi li conosco bene, la mia squadra dovrà concentrarsi e stare attenta a tutti i movimenti». Perché quella con i rossoblù resterà sempre una partita speciale per mister Gasp: «Mi sono buttato sul lavoro. È una partita delicata e difficile. E che è più importante per l’Atalanta che per il Genoa. Giocare a Marassi ha sempre un tasso di difficoltà elevato». Con il rischio, magari, di sbagliare panchina e sedersi su quella che per anni l’ha visto protagonista: «Il rischio c’è. Dirò a qualcuno di starmi dietro» scherza il mister nerazzurro.

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