Gioco d’azzardo, cresce anche tra gli under 18: in campo per prevenire

La campagna Quattro percorsi per intercettare i target a rischio: in Bergamasca 30mila col «vizio», numeri in crescita dopo il Covid anche tra i minorenni. Ats: «Potenziata la sensibilizzazione per far conoscere i servizi».

Trentamila bergamaschi con il vizio del gioco d’azzardo che rischia di sfociare in patologia, e meno di 500 persone in cura. Numeri allarmanti, seppure conosciuti da tempo (i dati si riferiscono ancora al periodo pre-Covid), che hanno spinto l’Ats a intervenire innanzitutto sulla sensibilizzazione e l’informazione. Sono quattro le campagne di comunicazione che, da qui ai prossimi 12 mesi, nell’ambito del progetto Gap (Gioco d’azzardo patologico), saranno promosse per far conoscere meglio i servizi che i centri della provincia (aziende ospedaliere e Smi) offrono per contrastare il fenomeno. Realizzate da Moma Comunicazione sulle idee proposte dai ragazzi di una quindicina di scuole superiori della Bergamasca e raccolte da Edoomark Impresa Sociale, le campagne di comunicazione si rivolgeranno alle fasce di popolazione più a rischio o direttamente coinvolte dal fenomeno.

Quattro campagne realizzate partendo dalle idee dei ragazzi di una quindicina di scuole superiori della Bergamasca: si rivolgeranno alle fasce di popolazione più a rischio

I target

La prima è già partita e interessa le famiglie dei giocatori d’azzardo; chi soffre di questa patologia, infatti, è più difficile che chieda da solo di essere curato. Le altre riguarderanno gli over 65, le persone economicamente e socialmente più fragili e quelle con il vizio del gioco online. I dati relativi al 2021 non sono ancora disponibili, tuttavia, secondo le stime, in provincia ci sarebbero ancora circa 28mila adulti con problemi legati al gioco d’azzardo e un migliaio di giovani non ancora maggiorenni. Un dato, quest’ultimo, che preoccupa, considerando soprattutto il fatto che giocare d’azzardo è vietato ai minori di 18 anni. «Dopo un calo dei numeri dovuto alla chiusura dei locali nel 2020, osserviamo ora una ripresa del fenomeno – ha detto Michele Sofia, direttore sanitario di Ats Bergamo –. Il Covid ha fatto aumentare tra l’altro le persone in condizioni di fragilità e queste rappresentano una delle fasce più a rischio, poiché il gioco d’azzardo, spesso, viene visto come una potenziale soluzione ai problemi economici».

«Dopo un calo dei numeri con le chiusure del 2020, ora il fenomeno è in ripresa: il gioco d’azzardo viene spesso visto dalle persone più fragili come una soluzione ai problemi economici»

E invece nella quasi totalità dei casi rappresenta un problema in più. Da qui la necessità di avvicinare queste persone e far conoscere le iniziative che pure ci sono. «C’è molto da fare nell’ambito della comunicazione, della prevenzione e della cura di questa patologia – ha aggiunto Sofia –. L’Ats sta lavorando da tempo ed è importante che lo facciano anche le realtà del territorio, dagli Ambiti ai Comuni, dalle Asst alle scuole, e poi le aziende, le associazioni, le parrocchie e i centri d’ascolto».

«Coinvolgere i giovani»

Coinvolgere i ragazzi, come ha fatto Edoomark per le campagne presentate ieri in Ats, è un modo anche per fare educazione e prevenzione rispetto a tutti i tipi di dipendenze. «Solo tra gli studenti di prima media – ha detto Luca Biffi, responsabile dell’Unità di prevenzione delle dipendenze di Ats – abbiamo notato che quelli coinvolti in questo tipo di iniziative sono meno propensi per il 40% a iniziare a fumare e per il 20% ad accostarsi agli alcolici, rispetto a coloro che non hanno seguito questi percorsi». Disegni e slogan delle campagne di comunicazione di Ats sono stati ideati proprio dai ragazzi, che si sono ispirati perlopiù al regno animale. «La sfida è stata proprio quella di affidare questo compito ai giovani, investendo sul loro potenziale – ha detto Paolo Ferrari di Edoomark –, e i risultati si vedono. Abbiamo coinvolto tante scuole e possiamo dire che dopo questa esperienza i ragazzi che hanno collaborato con noi, attraverso un percorso di formazione-lavoro, sono rimasti sensibilizzati».

Già 350 contatti

La campagna è articolata e prevede la realizzazione di cartelloni pubblicitari cartacei e digitali, pagine social dedicate su Instagram e Facebook, spazi su L’Eco online e un codice QR da scansionare per accedere a una sezione dedicata del sito di Ats. «Abbiamo predisposto una “pagina di atterraggio” con i riferimenti di tutti i servizi – ha detto Marta Barcella di Moma Comunicazione –, con l’obiettivo di diffondere con semplicità e chiarezza le modalità di accesso e utilizzando una metodologia nuova, rispetto al passato, per un ente pubblico». La pagina dedicata al gioco d’azzardo patologico sul sito di Ats è attiva da un mese e ha già raggiunto 350 persone, ma con il lancio delle campagne di comunicazione l’auspicio è di sollecitare migliaia di contatti.

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