«Il Qatar vuole costruire a Bergamo
il centro islamico più importante d’Italia»

Ibrahim Mohamed, tesoriere dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia (Ucoii): «Bergamo deve essere una città simbolica, con un progetto forte di richiamo nazionale. Non a caso la Qatar charity foundation ha deciso di investire qui un quinto dei 25 milioni di euro trasferiti in Italia per realizzare 33 nuovi centri islamici».

Il tesoriere Unione delle Comunità islamiche d’Italia, con sede a Roma, è l’uomo che ha firmato insieme a Mohamed Saleh, attuale presidente del centro di via Cenisio a Bergamo, la denuncia di appropriazione indebita a carico di Imad El Joulani, l'ex numero uno del centro islamico di via Cenisio. L’Ucoii boccia il progetto di centro islamico di El Joulani in via San Fermo: «Non accettiamo che i fondi del Qatar, anziché servire per costruire un luogo di culto adatto, fatto secondo le regole e con tutti i permessi, siano finiti in parte per comprare un capannone modificato, vicino a un cimitero. Così non va», dice il tesoriere.

Nel frattempo nell’area tra via San Fermo e via Serassi, alla quale lunedì Digos e Guardia di finanza hanno tolto i sigilli, martedì 12 gennaio sono iniziati i controlli della polizia locale, che sta verificando se le impalcature montate siano abusive o meno.

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