Il vescovo Beschi per l’Immacolata
In Basilica il ricordo al beato Dordi

«I cristiani devono essere consapevoli della necessità di essere fecondi. Fecondità è coraggio di continuare a seminare con serenità. Il Vangelo si testimonia con quattro modi: coinvolgersi, accompagnarsi, portare frutto, festeggiare con gioia».

Martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, il vescovo Francesco Beschi ha presieduto la tradizionale solenne Concelebrazione eucaristica nella basilica di Santa Maria Maggiore.

La solennità ha coinciso con la chiusura del Giubileo del tempio cittadino per il 750° anniversario della Mia (Opera di Misericordia Maggiore), che amministra la basilica. Presente il presidente Fabio Bombardieri. All’omelia, il vescovo ha ricordato che nella stessa mattinata Papa Francesco ha aperto la porta santa che inaugura il Giubileo della misericordia.

Poi un pensiero a don Sandro Dordi, il sacerdote bergamasco ucciso il 25 agosto 1001 in Perù dal movimento maoista Sendero luminoso, beatificato il 5 dicembre. «Ha offerto la sua vita. Pur provato dalla paura, ha scelto di rimanere fra la sua gente, dando frutti che ancora oggi si vedono».

Al termine, il vescovo ha impartito la benedizione papale a chiusura del Giubileo della Basilica. Il servizio musicale è stato curato dalla Cappella musicale della basilica diretta da Cristian Gentilini, all’organo Roberto Mucci.

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