L’ex questore conferma i rapporti:
«Belotti mediatore con gli ultrà»

Anche Salvatore Longo, questore di Bergamo dal 2004 al 2007, ha confermato di aver incontrato più volte Daniele Belotti nella funzione di mediatore nei rapporti con gli ultrà dell’Atalanta.

Lo ha dichiarato giovedì 14 gennaio davanti al giudice dell’udienza preliminare Ezia Maccora, chiamata a decidere se rinviare a giudizio l’attuale segretario provinciale della Lega per concorso esterno in associazione per delinquere, come ha chiesto il sostituto procuratore Carmen Pugliese alla chiusura della maxi inchiesta sugli ultrà, oppure proscioglierlo, come chiede la difesa del politico.

Secondo il pm Belotti era una sorta di eminenza grigia che avrebbe contribuito scrivere volantini contro le istituzioni per conto della Curva, a organizzare alcune iniziative di protesta degli ultrà atalantini (come quella contro il questore Matteo Turillo fuori dalla questura nel gennaio 2010) e in più di un’occasione – stando all’interpretazione in chiave accusatoria delle intecettazioni telefoniche – avrebbe svolto il ruolo di consigliere personale del capo ultrà Claudio «Bocia» Galimberti.

Visione opposta quella della difesa (il legale di Belotti è l’avvocato Marco Saita) secondo cui il leader lumbard, storico appassionato e tifoso di Atalanta e frequentatore della Curva, proprio in virtù del suo ruolo istituzionale (all’epoca dei fatti sedeva nei banchi del Consiglio regionale) più volte e da chi era deputato a gestire l’ordine pubblico (prefetti e questori) era stato preso come interlocutore serio e credibile per cercare di tenere i rapporti con la tifoseria organizzata. Le conversazioni intercettate con il «Bocia» e i consigli al capo ultrà? Non erano per organizzare iniziative contro le istituzioni, ma per gettare acqua sul fuoco e scongiurare intemperanze da parte dei curvaioli.

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