Musica nei locali fino a mezzanotte
«Ma senza disagi per i residenti»

Musica fino a mezzanotte e non più fino alle 23.30, con una sostanziale semplificazione delle procedure, ma anche una più immediata possibilità di controllo di eventuali abusi o irregolarità: è questo in sostanza il profilo del nuovo regolamento che disciplina lo svolgimento di manifestazioni temporanee in deroga rispetto alla zonizzazione acustica vigente, documento approvato dalla Giunta del Comune di Bergamo.

«Una città più viva, ma senza arrecare disagi ai residenti dei quartieri: - spiega Leyla Ciagà, Assessore all’ambiente del Comune di Bergamo - l’obiettivo del regolamento è proprio questo, ovvero manifestazioni (vengono in mente soprattutto concerti) che possono arrivare fino a mezzanotte, con un limite massimo di 80 decibel, e con una più semplice e più puntuale possibilità di richiedere autorizzazioni».

Diversi infatti gli elementi di novità: oltre all’estensione dell’orario, il Comune di Bergamo ha steso un documento in grado di prevedere diverse categorie di manifestazioni: nascono prescrizioni specifiche per cantieri, manifestazioni all’interno dei locali, attività legate agli spazi di somministrazione estivi, ecc.

«Non più un provvedimento calderone – prosegue Ciagà – che prevedeva le stesse procedure e una più frequente richiesta di autorizzazioni, con il carico burocratico che ne consegue, ma un regolamento che disciplina con precisione il numero di deroghe alla zonizzazione nell’arco di qualsiasi manifestazione (migliorando il rapporto con gli abitanti delle aree in cui esse avvengono) e che consente un più efficace controllo di ogni situazione».

Aumentano i casi in cui si prevede una semplice comunicazione dell’attività agli uffici comunali, invece di presentare una complessa richiesta autorizzativa. Alla base del vecchio regolamento vi era una ratio riassumibile nella durata della manifestazione: se l’attività avesse previsto durata di 4 giorni consecutivi o di 10 giorni complessivi, si sarebbe dovuto ricorrere a una previa autorizzazione previsionale, anche se si fosse trattato di un torneo di scacchi o di una tombolata parrocchiale.

«Alla luce del documento approvato – sottolinea Ciagà – si focalizza l’attenzione sul reale impatto acustico della manifestazioni». Un esempio concreto: per svolgere al massimo dieci concerti acustici (con un massimo di 60 db dalla domenica al giovedì e di 65 il venerdì e il sabato) in un anno, non è più necessario chiedere autorizzazioni, ma semplicemente inviare comunicazione all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Bergamo. I decibel vengono nella maggior parte dei casi rilevati in corrispondenza della residenza più vicina e non più alla fonte e i controlli possono essere svolti con maggiore facilità, visto che il Comune dispone di un calendario preciso degli eventi previsti (e non più di un periodo generico nei quali si sarebbero svolti tali eventi).

«Si tratta di un regolamento equilibrato, che tiene conto dei diversi interessi in gioco. Si è cercato di snellire la burocrazia dando importanza allo strumento della comunicazione piuttosto che a quello dell’autorizzazione. Ora per un barista sarà più semplice organizzare un piccolo evento musicale». Così Cesare Rossi, responsabile degli esercizi pubblici aderenti a Confesercenti, commenta il nuovo regolamento sulle manifestazioni temporanee approvato oggi dalla Giunta comunale.

«Positivo anche l’innalzamento dei limiti massimi notturni e la riduzione di quelli diurni, così come l’estensione dell’orario sino alle 24 - continua Rossi -. Importante anche che la rilevazione dei decibel non sia più alla fonte ma nel punto di ascolto. Troviamo inoltre ragionevole la contingentazione degli eventi: i cittadini si lamentano quando le manifestazioni non hanno soluzione di continuità, perché c’è la sensazione che il rumore non dia tregua. Apprezzabile, infine, che si sia messo a punto un articolo specifico per disciplinare gli spazi estivi. In generale questo regolamento dovrebbe ridurre il numero degli esposti e consentire agli imprenditori una maggior libertà d’azione».

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