Scuola, è suonata l’ultima campanella
Ma per 20 mila si riparte con gli esami

È suonata giovedì 8 giugno l’ultima campanella dell’anno scolastico 2016/2017. Per qualcuno però sarà solo l’inizio del conto alla rovescia prima degli esami: quest’anno saranno 19.929 (377 in più del 2016) gli studenti chiamati ad affrontare gli esami di Stato, quello che conclude il primo ciclo di istruzione (ovvero l’esame di terza media) e quello conclusivo dei corsi di studio di scuola secondaria di secondo grado (l’esame di maturità).

I primi che torneranno tra i banchi saranno gli 11.489 studenti della scuola secondaria di primo grado (erano 11.454 l’anno scorso), che affronteranno il loro esame appena i singoli consigli di classe avranno terminato gli scrutini. Le classi che verranno coinvolte dall’esame sono 527 (contro le 514 dell’anno precedente): 10.304 nelle statali in 477 classi e 1.185 nelle paritarie in 50 classi.

Numeri sostanzialmente invariati rispetto a quelli dell’ultimo esame di terza media, quando si presentarono di fronte alle commissioni 10.343 studenti suddivisi in 468 classi nelle scuole statali e 1.111 alunni in 46 classi nelle paritarie. Ogni scuola imposterà il calendario delle prove in base alle proprie esigenze; solo una prova verrà proposta lo stesso giorno negli istituti di tutt’Italia: la prova Invalsi, che riguarda le conoscenze di matematica e italiano, e che verrà somministrata ai ragazzi il 15 giugno.

Hanno qualche giorno in più per prepararsi invece gli 8.440 candidati (nel 2016 erano 8.098) che nelle scuole bergamasche affronteranno l’esame di maturità. Nelle statali i ragazzi sono 7.598 (7.121 nel 2016): 7.408 interni (6.974 nell’anno precedente) e 190 esterni (147); nelle paritarie invece sono 842 (977 nel passato anno scolastico) di cui 732 interni (contro gli 842 del 2016) e 110 esterni (135). La prima riunione delle commissioni d’esame (la cui composizione verrà resa nota tramite il sito dell’Ufficio scolastico territoriale il prossimo 6 giugno) sarà lunedì 19. Il via alle prove sarà invece il mercoledì successivo: alle 8,30 i ragazzi affronteranno la prima prova scritta di italiano, che potrà essere declinata in una delle quattro forme che vengono proposte dal Ministero (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico, tema di attualità). Giovedì 22, sempre alle 8,30, la seconda prova scritta, la prova di indirizzo, anch’essa elaborata dal ministero e specifica per ogni indirizzo.

La terza prova, il temuto quizzone elaborato dalle singole commissioni sarà lunedì 26 giugno, sempre alle 8,30 (ma solitamente, in alcune scuole, la prova viene somministrata in due differenti turni orari). Per gli studenti del liceo linguistico Falcone che seguono il progetto Esabac inoltre è prevista una quarta prova martedì 27, quella che darà loro diritto di ottenere un diploma valido sia in Italia che in Francia. Infine, sulla base di calendari che verranno preparati nel corso delle prove scritte, l’esame si concluderà con un colloquio multidisciplinare. Anche per quest’anno è confermato il divieto di utilizzo di cellulari e computer portatili da parte dei candidati.

«Questo è stato un anno – sottolinea il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani – molto ricco, molto innovativo e caratterizzato da una grande soddisfazione, sia per noi che, credo, per gli studenti. Le nostre scuole si sono distinte in molte attività diverse: hanno vinto tante competizioni diverse, hanno primeggiato nell’ambito delle attività legate all’alternanza scuola-lavoro, ma anche per quello che riguarda sia le aree scientifiche che quelle artistiche. Anche quest’anno, insomma, la scuola bergamasca ha mostrato il suo bellissimo volto». E visto che il termine delle lezioni, per molti studenti, altro non è che l’inizio dell’esame di Stato, non può mancare ai ragazzi anche l’augurio del dirigente: «Auguro a tutti i ragazzi – dice – di trovare grande soddisfazione nell’esame. Non si tratta dell’esame della vita ma la prima prova importante a cui si trovano di fronte. Indipendentemente dal punteggio che conseguiranno, spero possano trovare soddisfazione per quello che hanno dato ma anche per quello che hanno ricevuto dalla scuola. Spero che il percorso che si apprestano a terminare possa aver contribuito a farli diventare persone migliori e che, anche in futuro, riescano a tenere sempre presente che è la cultura quella che rende le persone libere».

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