Poste, presidio dei sindacati in Prefettura:
«Servizio pubblico sottratto ai cittadini»

Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 7 luglio il presidio di fronte la Prefettura di Bergamo nel corso dell’agitazione dei sindacati delle Poste per il progetto di ristrutturazione del servizio messo in atto dall’azienda.

Slc Cgil, Slp Cisl, Uil Poste e Failp Cisalb hanno incontrato il capo di gabinetto della prefettura di Bergamo, «per spiegare che la riorganizzazione del recapito con consegne a giorni alterni vede i cittadini depauperati di un servizio pubblico qual è quello postale e i lavoratori privi di strumenti e mezzi, oberati da giacenze e gravati da tagli occupazionali privi di programmi di sviluppo a lungo termine».

I sindacati si lamentano per la «mancanza di risposte da parte dell’azienda di fronte alle legittime rivendicazioni dei lavoratori, che hanno portato al coinvolgimento anche di altre regioni con iniziative analoghe a quelle assunte il Lombardia». Bergamo rientra tra le Province interessate dal piano di riorganizzazione del recapito della corrispondenza che prevede la consegna a giorni alterni. «Questa scelta ha determinato un incremento dei carichi di lavoro - continuano i sindacalisti - un probabile aumento del fattore di rischio, oltre che un danno per l’intera comunità alla luce del taglio del servizio».

I rappresentanti sindacali sono preoccupati per le ricadute occupazionali e per i disagi ai cittadini e clienti che si rivolgono agli Uffici Postali o che non si vedono più recapitare la corrispondenza giornalmente. Infatti sono sempre di più gli Uffici Postali che aprono a giorni alterni ed ora, sono sempre di più (a Bergamo oramai tutta la provincia) i cittadini e le Aziende che vedono il postino bussare alla propria porta un giorno sì ed un giorno no.

La vertenza in atto vuole anche far comprendere le scelte «scellerate» di continuare a privatizzare le quote societarie di Poste Italiane, fino ad arrivare a «cedere» oltre il 70% ai privati, «perdendo quindi il controllo da parte dello Stato». Da venerdì 8 luglio la mobilitazione continua, con lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive in tutti i settori, mentre è in programma uno sciopero generale nazionale a settembre.

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