Scuola, c’è il concorsone
Prove scritte il 28 aprile

Entra nel vivo tra una quindicina di giorni il concorso che manderà in cattedra 63.712 nuovi insegnanti. Le prove scritte – 93, considerati gli accorpamenti di alcune classi di concorso – prenderanno il via giovedì 28 aprile e proseguiranno fino al 31 maggio.

I candidati (165.578 le domande presentate) svolgeranno gli elaborati direttamente sul computer (8 domande sulla materia di insegnamento di cui 2 in lingua straniera a cui rispondere in 150 minuti). A parità di classe di concorso/tipo di posto tutte le prove avverranno in contemporanea su tutto il territorio nazionale. E in una stessa giornata, nella stessa aula, si potrebbero svolgere 2 differenti prove (per classi di concorso/tipo posto diversi), una nella mattinata e una nel pomeriggio.

Mentre ancora tiene banco la polemica sui commissari d’esame (pochi e malpagati, secondo i sindacati), il ministero dell’Istruzione ha reso noto il calendario delle prove e inviato agli Uffici scolastici le indicazioni operative per il loro svolgimento (dalla vigilanza nelle aule al riepilogo dei contenuti della prova).

Sui siti degli Uffici scolastici regionali saranno pubblicati gli elenchi dei candidati per ciascuna prova, con l’abbinamento candidato/aula. Gli elenchi saranno pubblicati gradualmente e comunque almeno 15 giorni prima dello svolgimento dello scritto. Sono previste procedure (codici di controllo, buste cartacee internografate) per assicurare l’anonimato e i candidati non potranno tenere con sé telefoni, smartphone o tablet.

Intanto, dopo l’apertura arrivata dal premier Matteo renzi sulla questione dei compensi dei commissari, i sindacati provano a incanalare le eventuali «correzioni». «Ci auguriamo che i rimedi individuati – afferma il segretario generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi – siano all’altezza delle questioni da risolvere e non ricadano sotto altra forma in ulteriori oneri e disagi per le nostre scuole, alle quali non possono esser sottratte risorse umane (vedi personale Ata non sostituibile) ed economiche». E la Gilda chiede che ai commissari del concorso il governo «conceda almeno l’esonero dalle lezioni e dalle altre attività scolastiche» augurandosi che la rassicurazione arrivata ieri da Renzi «non sia la solita promessa propagandistica elargita a buon mercato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA