Trapianti, il «Papa Giovanni» torna ai livelli pre Covid. Stabile il numero dei donatori

Sanità Nel 2021 sono stati 147 gli interventi di trapianto di organi solidi al Papa Giovanni XXIII. In netta risalita (+32%) rispetto al 2020.

Nel 2021 sono stati 147 gli interventi di trapianto di organi solidi al Papa Giovanni XXIII. In netta risalita (+32%) rispetto all’anno 2020, che aveva segnato in modo particolare Bergamo con lo scoppio della pandemia in primavera e poi ancora con la seconda ondata, facendo registrare un sensibile «crollo» del 17% nell’attività trapiantologica rispetto all’anno precedente. Il trend di Bergamo dello scorso anno è dunque superiore a quello nazionale (+ 9,9%). Resta sostanzialmente stabile il numero di donatori di organi dalle terapie intensive dell’Ospedale di Bergamo, passati dai 37 del 2020 ai 36 del 2021.

In crescita i trapianti di cuore

In crescita i trapianti di cuore, con 15 trapianti effettuati rispetto ai 10 dell’anno precedente. Il risultato è comunque inferiore rispetto alla media dei cinque anni precedenti. «In aggiunta alle difficoltà dovute alla pandemia, per quanto riguarda il trapianto di cuore è in atto nei paesi occidentali da diversi anni un trend negativo, dovuto all’innalzamento dell’età anagrafica media dei donatori quindi con possibili patologie dell’apparato cardiovascolare – ha spiegato Amedeo Terzi, responsabile del trapianto di cuore al Papa Giovanni XXIII.

«Non sempre in età avanzata il trapianto risulta praticabile, perché una cardiopatia grave comporta maggiori rischi, che si sommano a quelli legati a possibili comorbidità»

«Inoltre - aggiunge – il progresso delle terapie cardiologiche mediche nella cura delle cardiopatie è causa di un posticipo nell’inserimento dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto. Non sempre in età avanzata il trapianto risulta praticabile, perché una cardiopatia grave comporta maggiori rischi, che si sommano a quelli legati a possibili comorbidità, prime fra tutte l’arteriosclerosi».

I trapianti di polmone

I trapianti di polmone passano da 8 del 2020 a 11 del 2021. Superano il livello del 2019 anche i trapianti di fegato, che salgono da 66 a 77. La crescita è sostenuta soprattutto dall’ottimo risultato dei trapianti di fegato in pazienti pediatrici, ben 32, che aumentano del 50% rispetto al 2020, rappresentando il “picco” degli ultimi dieci anni. Sono stati 43 i trapianti di rene (+ 59% sul 2020), un dato che torna in linea con gli anni pre-Covid e che ha permesso di recuperare il terreno perduto l’anno precedente. Ai 147 interventi di trapianto di organi solidi si devono aggiungere 109 trapianti di midollo osseo e 14 di cornee, per un totale di 270 tra organi e tessuti trapiantati.

«Il 2021, attraversato da ben tre ondate pandemiche, ha costretto il Papa Giovanni a rimodulare conseguentemente l’assetto dei reparti di volta in volta»

Rimodulazione dei reparti

«Con la pandemia si è ridotto il numero di pazienti che riportano gravi traumi per incidenti a livello cerebrovascolare. Un fenomeno certamente positivo, che di riflesso comporta una contrazione di potenziali donatori di organi che ci permettono in molti casi di salvare altre vite umane – ha commentato Michele Colledan, direttore del Dipartimento insufficienza d’organo e trapianti dell’Ospedale Papa Giovanni -. Il 2021, attraversato da ben tre ondate pandemiche, ha costretto il Papa Giovanni a rimodulare conseguentemente l’assetto dei reparti di volta in volta, e questo ha certamente creato alcune difficoltà anche all’attività di trapianto. In alcune circostanze, per esempio, abbiamo dovuto rifiutare l’offerta di organi, rinunciando ad eseguire più trapianti in contemporanea, per la mancanza di letti in rianimazione, occupati da pazienti Covid. La situazione è molto migliorata con la campagna vaccinale. Il confronto con il 2019 è buono ma abbiamo ancora terreno da recuperare e capacità per farlo».

Stabile il numero dei donatori

L’attività di prelievo di organi solidi ha risentito dell’emergenza sanitaria. Il numero di potenziali donatori individuati nelle terapie intensive resta sostanzialmente sui livelli del 2020, con 36 pazienti deceduti individuati per un totale di 68 organi solidi effettivamente prelevati per essere affidati allo stesso Papa Giovanni o ad altri centri trapianto. Restano stabili le opposizioni alla donazione.

Effettuare in vita una scelta sulla donazione degli organi dopo la morte solleva i familiari dal dovere di esprimersi a favore o contro la donazione in un momento così drammatico

Tra quelle espresse dal soggetto stesso (opposizione in vita) e quelle dei famigliari del deceduto aventi diritto sono 11 pari al 30,6% dei potenziali donatori individuati nelle terapie intensive del Papa Giovanni (di poco superiore a quello medio nazionale, pari al 28,6% nel 2021). Effettuare in vita una scelta sulla donazione degli organi dopo la morte solleva i familiari dal dovere di esprimersi a favore o contro la donazione, proprio in un momento così drammatico come la perdita improvvisa di una persona amata.

TrapiantiInfogram I dati dei trapianti

Cornee e tessuti

Positivo il bilancio per quanto riguarda il prelievo di cornee e di vari altri tipi di tessuti. Sono 492 i tessuti da donazione prelevati nel 2021 e 247 le sacche di sangue cordonale raccolte e consegnate alla Banca del Sangue da Cordone Ombelicale (Milano Cord Blood Bank) del Policlinico di Milano. Per quest’ultima attività il Papa Giovanni ha ricevuto anche quest’anno la pergamena rilasciata dalla sezione regionale di ADISCO – Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale onlus, per la professionalità del personale della sala parto dell’Ospedale di Bergamo che dal 2007 raccoglie il maggior numero di sacche rispetto ai colleghi degli altri centri regionali.

«Impegno anche nella pandemia»

«L’anno 2021 è stato condizionato, anche se in modo meno pressante rispetto al precedente, della pandemia da Covid-19 e ha perciò limitato la normale programmazione e la risposta alle patologie “tempo dipendent” - ha commentato Elena Buelli, referente delle attività del Coordinamento prelievo e trapianto d’organo -. Una forte limitazione, rispetto agli anni precedenti, si è avuta anche sul fronte delle attività di sensibilizzazione rivolte agli studenti delle scuole».

«Un atto di rispetto per un paziente deceduto e anche nei confronti dei familiari che, con estrema generosità, hanno permesso di dare una speranza ad un altro paziente in lista d’attesa»

«Il nostro impegno anche nell’attività di prelievo di organi e nell’attività di trapianto non è venuto meno durante la pandemia - ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. È un atto di rispetto per un paziente deceduto e anche nei confronti dei familiari che, con un atto di estrema generosità, hanno permesso di dare una speranza ad un altro paziente in lista d’attesa per un organo da donatore. Sapere che gli sforzi dei nostri professionisti hanno offerto anche quest’anno a tante persone una concreta possibilità di cura per gravi patologie è la soddisfazione per noi più grande».

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