Tratta bene il «secchione»
Sarà il tuo capo o il tuo medico

Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione, chi prende 100 e lode alla maturità è pure lo stesso che poi si immatricola a corsi di laurea come Ingegneria, Medicina, Economia o Scienze. Gli stessi corsi che, guarda caso, garantiscono poi il lascia passare alla classe dirigente.

Tanti ragazzi vivono sulla sua pelle per anni copiando tutto lo scibile umano. Peccato che poi fatichino a dimostrare al «secchione» della classe la loro riconoscenza. E sbagliano di grosso, perché secondo Skuola.net un giorno potrebbe essere proprio lui il loro capo o il loro medico. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione, chi prende 100 e lode alla maturità è pure lo stesso che poi si immatricola a corsi di laurea come Ingegneria, Medicina, Economia o Scienze. Gli stessi corsi che, guarda caso, garantiscono poi il lascia passare alla classe dirigente.

I numeri del focus parlano chiaro: nel 2015 chi è uscito con un bel 100 e lode all’esame di Stato, ora è una fantastica matricola dell’area di Ingegneria nel 25% dei casi, di quella Medica nel 15%, e di quella Economica o di Scienze nell’11%. Anche la maggioranza di chi si è accontentato del 100 senza lode ha poi scelto Ingegneria il 23% delle volte, ma a preferire Economia in questo caso è stato il 12% di questi diplomati, seguiti da quasi il 10% di chi invece a oggi frequenta un corso dell’area Medica, un 8% che si iscrive a uno dell’areo Geo - Biologica e un altro 7% che ora è una matricola di qualche facoltà dell’area Linguistica.

Allo stesso tempo ci sono delle aree che i più bravi snobbano alla grande. Si tratta in particolare di quella di Educazione Fisica, che nessuno tra chi ha preso 100 e lode alla maturità 2015 ha pensato di frequentare. Cifra simile a quelle dell’area universitaria di Difesa e Sicurezza, dove si è immatricolato appena lo 0.1% dei super bravi. Circa, lo 0.8% dei 100 e lode sceglie invece l’area di Insegnamento e lo 0.9% quella di Agraria. Poco meglio va per chi opta per l’area Psicologica, dove si immatricola circa l’1,3% dei diplomati con il massimo dei voti.

Ma dove vanno invece tutti i «60 e stop»? Precisiamo che sono pochi quelli tra di loro che poi continuano gli studi universitari. Tra chi nel 2015 si è accontentato del minimo sindacale, solo il 22% si è poi immatricolato in un qualche corso di laurea, contro circa il 91% dei 100 e lode. In ogni caso poi, chi si è posto l’obiettivo di rifarsi dell’amaro 60 preso all’esame di Stato, ottenendo una bella laurea, il 16% ha scelto un’area economico - statistica, il 14% una politico sociale e il 9% una Giuridica o di Ingegneria. Allo stesso tempo i 60 si tengono a debita distanza da corsi come quello di Medicina (5%), Architettura e Chimica - Farmaceutica (entrambe scelte dal 3% dei 60).

E se un giorno il proprio capo potrebbe essere chi ora è il compagno più bravo della classe, c’è anche una bella probabilità che sia una ragazza. Perché le università si tingono di rosa: sono proprio le fanciulle a costituire la maggioranza degli immatricolati (55%) in quasi tutte le aree universitarie. Per l’esattezza, tra i diplomati 2015, oltre il 78% delle matricole dell’aerea umanistica porta la gonna, così come il 68% dell’area sanitaria e il 57% di quella sociale. Le scienze restano invece ancora territorio dei maschietti, seppur con una presenza femminile di 2 circa 2 matricole su 5 che inizia a farsi sentire.

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