Unioni civili, manifestazione in città
Corteo e striscioni: «Uguaglianza»

Sabato 23 gennaio dalle 14,30 la manifestazione delle associazioni Lgbt per sostenere il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Corteo dalla stazione a piazza Pontida, dove si sono radunate 7-800 persone.

Le associazioni Lgbt nazionali (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) hanno indetto nella giornata di sabato 23 gennaio una manifestazione che coinvolge 100 piazze italiane, tra cui Bergamo, ed europee come Londra, Berlino, Francoforte, Limerick, Copenaghen, Dublino e Monaco. «L’Italia – spiegano gli organizzatori – è uno dei pochi paesi europei che non prevede alcun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Chiediamo che si riconosca la piena uguaglianza, rispettando la dignità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese. La reciproca assistenza in caso di malattia, di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di entrare nell’asse ereditario del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare e non ultimo il pieno diritto dei bambini di avere due genitori siano essi dello stesso o di diverso sesso, sono solo alcuni dei diritti che attualmente ci vengono negati a chi è escluso dallo Stato dall’istituto del matrimonio. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone». Al corteo di Bergamo anche il sindaco Giorgio Gori e l’ex sindaco e consigliere regionale Roberto Bruni, molti primi cittadini della provincia e i deputati Antonio Misiani (Pd), Elena Carnevali (Pd) e Pia Locatelli (Psi).

Proprio sul tema delle unioni civili venerdì è intervenuto anche Papa Francesco: «Non ci può essere nessuna confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione», ha spiegato davanti alla Sacra Rota, il Tribunale ecclesiastico che si occupa in ultima istanza del vincolo matrimoniale. Le parole del Pontefice, nel solco del magistero della Chiesa ribadito anche nell’ultimo Sinodo, sono rivolte non solo all’Italia, dove in Parlamento tiene banco il disegno di legge Cirinnà che contiene tutele per le unioni civili fino a prevedere la possibilità di adozione alle coppie omosessuali, bensì più in generale alle forme giuridiche di tutela di modelli parafamiliari ispirati ai francesi Pacs. Papa Francesco sottolinea quindi l’importanza dell’«indissolubilità e della sacramentalità» del matrimonio ed esorta i giudici ecclesiastici e la Chiesa tutta «a non abbandonare comunque chi vive nell’errore». Per questo raccomanda tra l’altro alla Chiesa «l’urgenza pastorale» di una «migliore preparazione al matrimonio».

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