«Volanti datate, giubbotti scaduti»
Polizia, sciopero della mensa - video

Un elenco dettagliato dei problemi con i quali hanno a che fare tutti i giorni gli operatori della polizia di Stato che lavorano nella questura di via Noli. Eccolo, e fa riflettere.

Ci sono giubbotti antiproiettile ancora in uso ma già scaduti, Volanti con oltre 200 mila chilometri, divise logore, personale sempre più vecchio e con una media che rasenta i 50 anni, con l’organico fermo al 1989, nessuna pulizia degli uffici e lezioni di aggiornamento professionale non all’altezza dell’allarme internazionale sulla sicurezza.

Disagi non differenti da quelli dei loro colleghi praticamente di tutta Italia, tanto che il segretario generale del sindacato autonomo di polizia Sap (20 mila gli iscritti), Gianni Tonelli, ha deciso di inscenare uno sciopero della fame, arrivato al 36° giorno consecutivo. E, in sua «vicinanza, solidarietà e condivisione», in tutte le questure d’Italia, compresa Bergamo, è andata in scena una singolare forma di protesta che consiste nello «sciopero della mensa». In cosa consista è piuttosto evidente: i poliziotti non andranno in mensa a mangiare.

TRENTACINQUESIMO GIORNO di sciopero della fame

TRENTACINQUESIMO GIORNO di sciopero della fameMercoledì 24 febbraio 2016Fate sentire la vostra voce a RenziCommentate il seguente link:https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/posts/10153606416999915o inviate una email all'indirizzo di posta elettronica:[email protected], condividete, condividete e fate condividere

Pubblicato da Gianni Tonelli su Mercoledì 24 febbraio 2016

Inoltre il sindacato lamenta il fatto che non vengano organizzate più di due volanti per turno e che il Dipartimento di pubblica sicurezza (l’ente che si occupa dell’organizzazione del personale delle forze dell’ordine) «continua a non inviare uomini, nonostante gli allarmi lanciati, e preferisce chiudere presidi quali il commissariato di polizia di Treviglio (che, stando alle ultime notizie dal ministero dell’Interno, dovrebbe invece restare aperto, ndr) e l’ufficio di polizia postale di Bergamo. Tutto ciò è inaccettabile – lamenta il segretario provinciale del Sap –: si continua a voler dare un’immagine di polizia moderna, al passo con i tempi, quando invece si sopperisce spesso alle mancanze con iniziative personali, poiché mancano i fondi anche per le necessità più banali».

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