Italo Ghilardi espone a Brembate Sopra

Espone in questi giorni una sua personale a Brembate Sopra il pittore concittadino Italo Ghilardi, di cui sarebbe superfluo parlare essendo ben nota a tutti la sua personalità. Gli appassionati d’arte conoscono e apprezzano da tempo le sue opere, i suoi colleghi lo stimano sinceramente, e i suoi allievi dell’Accademia Carrara (dove Italo Ghilardi è stato «assistente di cattedra» di pittura dapprima con Trento Longaretti, poi di Elia Ajolfi, Erminio Laffioletti e Morgan 0-Hara, dal 1972 al 1994, divenendo infine egli stesso titolare di cattedra di pittura dal 1994 al 2004), ne conservano i suoi utili insegnamenti.
Questa sua personale comunque non può passare sotto silenzio, per il fatto che Italo Ghilardi espone qui una serie di opere che meritano seria riflessione e profonda attenzione. Italo Ghilardi non è un pittore che si abbandona all’improvvisazione, che lascia al «caso» la scelta dei soggetti da interpretare e da riportare sulla tela. Egli si dedica con serietà professionale a studiare ogni immagine che ritiene degna di essere dipinta, ma non per la sola ragione di «fare pittura», il che sarebbe oltremodo offensivo per un artista, bensì per tradurre realisticamente un messaggio tramite una figurazione che possa andar ben oltre la stessa immagine in quanto tale.
Italo Ghilardi è un artista riflessivo. Egli approfondisce le sue tematiche osservandole attraverso una indagine a carattere umanistico, ponendo cioè l’uomo al centro di ogni sua attenzione, l’uomo per quello che può apparire sì, ma soprattutto per ciò che egli è. Non è facile scandagliare l’animo umano e poi metterlo «a nudo» dipingendolo sulla tela. Per fare ciò si richiede introspezione, analisi accurata dell’«individuo», un esame che sfiora gli stessi valori della psicologia. E l’osservatore viene da Ghilardi invitato a scandagliare questi aspetti dell’uomo, per meglio comprendere le sue ansie, i suoi intimi problemi, le sue più che giustificate aspirazioni. Tramite uno stile figurativo che gli è proprio, basato però sui principi fondamentali appresi a suo tempo alla Carrara dal prof. Longaretti, Italo Ghilardi si presenta con la schiettezza del suo operare, la bravura della sua interpretazione, la preziosità dei suoi messaggi intrisi di valori spirituali.

Durata della mostra: fino al 15 aprile.
Orari
: tutti i giorni dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19
Villa Serena, «Sala degli Stucchi», via Giovanni XXIII 4 - Brembate SopraLino Lazzari

© RIPRODUZIONE RISERVATA