John Seldon a Sarnico

«Paesaggi virtuali» è il titolo della personale che il pittore John Seldon presenta in questi giorni a Sarnico. La sua espressione pittorica si impreziosisce di una esperienza unica nel suo genere per il fatto che egli ha avuto modo di perfezionare il suo stilema pittorico confrontandolo con le correnti moderne e contemporanee e traducendo ogni conoscenza culturale al riguardo in una sintesi pienamente espressiva della sua inconfondibile personalità. Ne consegue che oggi John Seldon è considerato uno dei più singolari interpreti della realtà, una realtà «osservata» con l’occhio di chi, artisticamente, vuol presentare in immagini pittoriche significativi concetti elaborati con serietà e profondo studio.
John Seldon, che per oltre una ventina d’anni ha vissuto a Bergamo (fino al 1986), è nato a Audruica, Pas de Calais, da genitori cornovalesi. Studiò disegno a Norwich e pittura a Cambridge, sotto la guida rispettivamente dei maestri Davenport e Hookham. In Kenia, dove è rimasto dal 1950 al 1963, egli ha insegnato a Kabete, trasferendosi quindi in Europa vivendo per alcuni anni a Roma e in seguito, come si è detto, a Bergamo, dove ebbe la possibilità di esporre diverse sue personali presso alcune gallerie d’arte cittadine. Dalla nostra città si stabilì definitivamente a Filetto (Massa Carrara).
Le opere di John Seldon esposte con una personale a Sarnico rivelano dell’artista un singolare virtuosismo sia nella composizione strutturale dei soggetti interpretati, come nella loro composizione cromatica, l’una e l’altra concepiti attraverso una visione che mette in risalto un delicato susseguirsi di atmosfere che sanno di irreale in certo senso, e che appunto portano alla concezione e di un virtuosismo voluto di proposito e attuato con intelligenza oltre che con originalità. Da qui scaturiscono pertanto i «paesaggi virtuali» di John Seldon, i quali fanno riferimento a suggestive emozioni puramente intellettive. L’osservatore è chiamato ad estraniarsi dal semplice dato di fatto e a lui l’artista chiede di «entrare» in un mondo che aiuta a sognare, lasciandosi trasportare da quell’effluvio di sequenze luminose che gli svariati cromatismi propongono. Ed ecco che il «salto» dal reale all’irreale, in un simile contesto di meraviglioso virtuosismo, anche i «paesaggi virtuali» di John Seldon prendono poeticamente vita e movimento sostenuti pure da un susseguirsi di bellezze estetiche.
Durata della mostra: fino al 17 giugno.
Galleria d’arte «Torretta» - Sarnico.Lino Lazzari

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