In piazza Vittorio Veneto
il Coro Sant'Agostino

Comunione e Liberazione propone per domenica prossima, 20 dicembre, alle 17 in piazza Matteotti, nel centro della città, un’elevazione musicale sulla preghiera dell’Angelus. Il concerto, eseguito dal Coro di Comunione e Liberazione diretto dal maestro Remigio Cantamesse, prevede un repertorio di canti tratti dalla tradizione natalizia popolare, che prendendo spunto dalla preghiera dell’Angelus, vuole ripercorrere quanto accaduto alla Madonna per aiutare ad approfondire e sperimentare la bellezza e la pienezza del “Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”, frase che dà anche il titolo al concerto.

«Vogliamo regalare a tutta la città questo concerto, come momento missionario che ricordi a tutti, nel modo più semplice possibile, il significato del Natale - spiega Michele Campiotti, responsabile diocesano di Comunione e Liberazione – E’ un gesto semplice, come è stato semplice e improvviso per la Madonna dire di sì». L’iniziativa sarà accompagnata, a livello visivo, da una grande riproduzione (tre metri per due) di quello che il Movimento di Comunione e Liberazione chiama il “volantone di Natale”, un poster che ogni anno viene preparato in occasione del Natale e che solitamente riproduce un quadro e riporta frasi del Papa e di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione; uno strumento utile alla meditazione e che quest’anno riproduce un’opera di George de la Tour, San Giuseppe falegname, e riporta una frase di Papa Ratzinger tratta da “Fede, Verità e Tolleranza (Ed. Cantagalli, Siena 2003):“La fede ha ancora in assoluto una sua possibilità di successo?...perchè essa trova corrispondenza nella natura dell’uomo. Nell’uomo vi è un’inestinguibile aspirazione nostalgica verso l’infinito. Nessuna delle risposte che si sono cercate è sufficiente; solo il Dio che si è reso finito, per lacerare la nostra finitezza e condurla nell’ampiezza della sua infinità, è in grado di venire incontro alle domande del nostro essere. Perciò anche oggi la fede cristiana tornerà a trovare l’uomo”.

E l’altra di don Giussani: “Ora, con questi muscoli che non tengono, con questa stanchezza, con questa facilità alla malinconia, con questo masochismo strano che la vita di oggi tende a favorire o con questa indifferenza e questo cinismo che la vita di oggi rende, come rimedio, necessario per non subire una fatica eccessiva e non voluta, come si fa ad accettare sé e gli altri in nome di un discorso? Non si può rimanere nell’amore a se stessi senza che Cristo sia una presenza come è una presenza una madre per il bambino. Senza che Cristo sia una presenza ora – ora! – io non posso amarmi ora e non posso amare te ora”.

Le due frasi accompagnano la bellissima opera di De la Tour, che coglie e descrive alla perfezione il momento in cui San Giuseppe sta tagliando un pezzo di legno e mentre compie questo gesto, tipico del lavoro del falegname, il suo sguardo cerca e si posa sul volto del Bambino, come a sottolineare che la consistenza della sua vita, il suo lavoro poggia, come il suo sguardo, su quel Bambino presente. «Quel Bambino nella mangiatoia, o quel Bambino su cui si posa lo sguardo di Giuseppe Falegname, entra di schianto ogni giorno nella nostra vita, e stabilisce un dialogo senza paragone con il nostro cuore, fino a farlo sbocciare, fino a farlo fiorire, fino a fargli gustare la vita in un modo nuovo, pieno e inaspettato – commenta Campiotti - Fino a farci diventare capaci di amare noi stessi e gli altri, così come si legge nel volantone che faremo campeggiare in piazza Vittorio Veneto e che distribuiremo a tutti: “Senza che Cristo sia presente ora – ora! – io non posso amarmi ora e non posso amare te ora”.

E questo noi lo vediamo accadere quotidianamente, perché quel Bambino non è un fatto del passato, ma è un uomo vivo ora. Attraverso il concerto in programma domenica vogliamo testimoniare e dimostrare che ciò è possibile». Il tema del “volantone”, che campeggerà sul palco appositamente allestito in piazza Matteotti e che verrà distribuito a tutti i passanti, sarà il filo conduttore dei cinque quadri del concerto, ciascuno dei quali si aprirà con la recita di un versetto dell’Angelus e continuerà con canti che il Coro eseguirà.

Il primo quadro “Un annuncio improvviso” prevede i canti: Ave Donna Santissima (Laudario di Cortona del XIII secolo), Egli è il tuo bon Jesus (Frà Dionisius Placiensis del XV-XVI secolo), Give me Jesus, Anime Affaticate (Anonimo).

Il secondo quadro “Il fiat di Maria” continuerà con Vuestra Soy (testo attribuito a S.Teresa d’Avila), Ave Maria (J.Arcadelt), Salve Regina Salve (Canto Popolare Spagnolo), Ave Maria (T.L. da Victoria). Il terzo quadro “L’incarnazione” sarà accompagnato dai canti I wonder (popolare irlandese), In notte placida (popolare natalizio), Veni, veni Emmanuel (gregoriano), Nino Dios (villancico). Il quarto quadro “Il cambiamento” inizierà con Romaria (popolare brasiliano), e proseguirà con Alma Redemptoris Mater (G.P. da Palestrina), Vamos pastores, vamos (popolare natalizio), Zum Sanctus (Schubert). Il quinto quadro “Nella gioia” proporrà In questa notte Splendida (Claudio Chieffo), Les Anges dans nos campagnes (popolare natalizio), Nino lindo (popolare natalizio), Adeste Fideles (popolare natalizio).

Il Coro di CL è composto da una quarantina di elementi. Le solite saranno: Romina Burini e Sara Cantamesse, alla chitarra: Tommaso Bella.

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