Vittorio Bellini a Lovere

«Quiete e fuochi» è il titolo della personale che il pittore Vittorio Bellini presenta a Lovere presso l’Atelier del Tadini con opere di pittura e scultura. Per la circostanza è stato pubblicato un prezioso volume con testi del direttore dell’Accademia di Belle arti di Lovere, don Gino Angelico Scalzi, di Paola Ubiali e Marco Albertario che ne ha curato la pubblicazione. Di Vittorio Bellini vengono messe in risalto le sue ottime qualità di artista, la sua evoluzione pittorica, la sua interpretatività, la sua personalità. Il volume riporta poi l’illustrazione a colori di tutte le 39 opere esposte. La rassegna si svolge con il patrocinio della Regione Lombardia, dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Bergamo e del Comune di Lovere.

Nella sua presentazione don Scalzi, dopo aver sottolineato che «la mostra di Vittorio Bellini si inserisce a pieno titolo nella serie delle rassegne più prestigiose dell’Atelier (Tallone, Tosi, Oprandi, ecc.)», scrive che «nella pluralità di tanti suadenti linguaggi susseguitisi in Atelier, quello di Bellini suona completamente nuovo: un linguaggio talvolta inquietante e tragico sino al parossismo, talvolta misterioso, ma sempre ricco di significati, sia nella scelta e nell’accostamento dei colori come nel "ductus" della pennellata e nella originalità dei soggetti. È una rassegna che offre possibilità di ulteriori e importanti approfondimenti ma anche l’occasione per la fortunata conoscenza con un grande pittore contemporaneo che ammiriamo ed al quale siamo vivamente grati». Aggiungere altre considerazioni a queste, redatte da un intelligente e profondo conoscitore dell’arte come il direttore dell’Accademia Tadini, è superfluo.

D’altra parte Vittorio Bellini è da una vita che è impegnato in pittura e scultura, e da sempre egli è riuscito ad imporsi non solo all’attenzione del pubblico ma, soprattutto, a quella di grandi e autorevoli studiosi dell’arte visiva, sia italiani che stranieri. Comunque in questa sua attuale rassegna egli ancora una volta aggiunge al suo curriculum una tessera che impreziosisce sempre più il meraviglioso mosaico della sua originale e inconfondibile interpretatività. Sia nei dipinti come nelle sculture, Vittorio Bellini infonde una emotività talmente intensa che necessariamente coinvolge il fruitore. È la incisività cromatica, è il susseguirsi dei violenti contrasti, è il profondo significato psicologico, etico e morale che manifestano i «personaggi» da lui «creati» ad offrire immagini che giungono a proporre un messaggio quale chiara esplicitazione di un umanesimo a carattere universale. Infatti è proprio indirizzata all’universalità la pittura e la scultura di Vittorio Bellini. Ed è qui, a nostro personale giudizio, che sta l’intrinseco valore della sua arte.

Durata della mostra: fino al 3 settembre.
Dove: Atelier del Tadini, via Matteotti 1/a - LovereLino Lazzari

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