«Aggiungi un posto a tavola»
Un successo che si rinnova

Giocando sulle parole del titolo, possiamo affermare che c'è sempre uno spazio per «Aggiungi un posto a tavola». Anche a 35 anni di distanza, anche con un cast tutto nuovo. Lo prova il tour con cui il Sistina rinnova il successo della prima edizione, e lo dimostra anche l'ennesimo «tutto esaurito» di sabato sera al Creberg Teatro Bergamo (1.489 gli spettatori presenti), con la possibilità di ripetere il sold out nella replica di domenica pomeriggio, per la quale rimangono alcuni biglietti.

Si rivela felice anche la scelta di far leva su una doppia emulazione: quella del Sistina nei confronti di una delle pagine più fortunate della sua storia, quella di Gianluca Guidi che recita - e bene - nel ruolo che fu di suo padre Johnny Dorelli. «Aggiungi un posto a tavola» piace ancora, e dopo tutto non stupisce. E tuttavia, questo è il titolo più famoso della coppia d'oro Garinei e Giovannini, ed è anche l'unico vero musical italiano di successo internazionale: qualche parola in più va spesa. Perché non è scontato che un «blockbuster» del 1974 si riveli tale oggi.

Ma questo spettacolo ci riesce benissimo, e prima di tutto per motivi tutti teatrali. I due autori, più Iaia Fiastri, hanno costruito una macchina drammaturgica che scorre rapida e con un ritmo incalzante, senza pause e tempi morti. Il resto del gruppo creativo ha seguito la stessa traccia, dalla partitura di Armando Trovajoli (che aggiornava la musica italiana a sonorità jazz, legando l'orecchiabilità a una certa complessità musicale) alle scene girevoli di Giulio Coltellacci.

Su questa linea, «Aggiungi un posto a tavola» finiva per intercettare tutti i cascami della tradizione comica teatrale italiana, dal varietà alla farsa, passando per la commedia: e lo faceva non per il gusto «citazionista» che sarebbe prevalso poi, ma con la sincera adesione di chi, come Garinei e Giovannini, dentro quella tradizione era nato e cresciuto.

Poi c'è la storia, naturalmente. Questo musical è una favola, una di quelle favole positive che fanno la fortuna del genere. Ma, al tempo stesso, è una favola adulta, che non nascondeva (né lo fa ora) la difficoltà della vita (altrimenti non si parlerebbe di un secondo diluvio universale) e adattava ai tempi (evidentemente anche ai nostri) lo sfondo cattolico della nostra cultura popolare.

E non perché metta in scena un prete canterino, ironico ed esposto alle tentazioni della carne, ma perché provava (e prova) ad immaginare, con le risorse del comico, chi mai verrebbe scelto per salvarsi da un immaginario diluvio universale, trovando la risposta nella semplicità di una microcosmo di relazioni umane, concretamente umane. L'intreccio di tutto questo rende ancora oggi piacevole.

«Aggiungi un posto a tavola», che diverte, distrae, fa anche pensare, invita ad abbandonarsi al piacere del racconto, concentra in una favola temi come il senso della vita e l'auspicio di un rinnovamento radicale. Nel porre mano a una nuova edizione, la regia di Gino Landi (che nel '74 firmava le coreografie) ricalca con grande rispetto le linee di quella originaria, rispettandone l'identità.

E il cast fa il resto: di Guidi si è detto, ed è forse il miglior lavoro in cui l'abbiamo visto recitare. Enzo Garinei e Marco Simeoli tratteggiano le loro macchiette, mentre Valentina Cenni dà al personaggio di Clementina la giusta dose di ingenuità. Molti gli applausi, anche a scena aperta. In replica domenica alle 16, ingresso euro 35/25. Info: www.teatrocreberg.it, tel. 035-343251.
 Pier Giorgio Nosari

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