Musica e immagini a Trezzo
con quattro big dell'avanguardia

Spalancate le porte di una storica centrale idroelettrica, per esempio la Taccani dell'Enel, monumento nazionale del liberty firmato dall'architetto Gaetano Moretti (1860-1938), e lasciate scorrere le note oniriche e visionarie di tre musicisti impegnati a comporre in tempo reale la colonna sonora di un «evento di luce»: musica e arte visiva per una serata surreale. Cos'è, un salto a ritroso nel futurismo? No, è l'anteprima del tour europeo di novembre di quattro artisti d'avanguardia, che si sono guadagnati buona reputazione soprattutto all'estero.

Martedì 18 maggio vedremo e ascolteremo che cosa combinano, nell'impianto di Trezzo sull'Adda, Petulia Mattioli (romana, trapiantata in Toscana, artista di video, fotografia digitale, grafica, installazione e scenografia), Eraldo Bernocchi (l'altro italiano del concerto, musicista e «scultore di suoni», passato dal rock alla sperimentazione elettronica), Harold Budd (californiano di Los Angeles, pianista, creatore dell'ambient music insieme a quel mostro sacro di Brian Eno) e Robin Guthrie (chitarrista scozzese di Grangemouth, cofondatore dei Cocteau Twins, inventori del dream pop, detto anche ethereal pop).

Un concerto per piano, elettronica, chitarre e immagini che due giorni dopo verrà replicato a Palazzo Lomellino di Genova, ultimo collaudo in vista degli appuntamenti d'autunno. Uno spettacolo d'atmosfera, insolito, che già per questo incuriosisce ma poi ci pensano la vita e le opere dei quattro sognatori del suono a convincerci che potrebbe valere la pena cacciare il naso fra le turbine per capire quale nuova energia scaturisce dall'alchimia visiva e musicale.

Prendiamo Bernocchi: ha un curriculum sterminato, che fa venire il mal di testa. Ci basti annotare che i numerosi viaggi in Asia hanno influenzato i suoi gusti, che collabora con Petulia Mattioli dal 1993 e che ha composto colonne sonore, come quelle di «Nirvana» (1997) e «Denti» (2000) di Gabriele Salvatores e quelle di spot televisivi, vedi la pubblicità Denim del 1999. E ha prodotto più di cento album.

Harold Budd viene considerato un maestro del minimalismo. Ti credo, per uno ispirato da ragazzo dal rumore generato dal vento che fischiava attraverso i cavi del telefono nel deserto del Mojave. Non è un caso che alla centrale di Trezzo si presenti insieme a Robin Guthrie, dal momento che si sono scambiati collaborazioni negli album «The Moon and The Melodies» (1986) e in «After The Night Falls» e «Before The Days Breaks» (entrambi del 2007). Ci segnalano che vedere Budd dal vivo è un'occasione rara. Ha lavorato anche con Daniel Lanois, produttore degli U2, e con David Sylvian: sono punti che alzano la media. E di Guthrie si può fare lo stesso discorso di Bernocchi in quanto al peso dell'esperienza maturata. Ispirato a sonorità che spaziano dai Joy Division ai più grezzi punkettari Sex Pistols, si è spinto a cimentarsi - forte della vocalità esplorativa di Elizabeth Fraser, cantante dei Cocteau Twins – in una cover fuori dall'ordinario della splendida «Song To The Siren» (1970) di Tim Buckley, uno che usava la voce e creava con la voce come Jimi Hendrix inventava con la chitarra. I requisiti del quartetto promettono scintille, purché non vada in cortocircuito.

Orario e biglietti
Lo spettacolo per musica e arti visive di martedì 18 maggio alla centrale idroelettrica Taccani di Trezzo sull'Adda inizia alle 22. L'ingresso costa 10 euro.

Andrea Benigni

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