Santuario di Altino: inaugurazione
sabato del nuovo organo a canne

Sabato 18 settembre, alle ore 20,30, appuntamento al santuario di Altino per il concerto d'inaugurazione, a cura dell'organista don Ilario Tiraboschi, del nuovo organo a canne. Nato a Serina 45 anni fa, attualmente vicario parrocchiale a Seriate, don Tiraboschi è stato ordinato sacerdote nel 1990 mentre, l'anno precedente, si è diplomato in Organo alla scuola diocesana di Musica Sacra «Santa Cecilia» di Bergamo. Dopo varie esecuzioni e pubblicazioni, attualmente studia Composizione al Conservatorio musicale G. Donizetti di Bergamo.

Nel concerto di Altino, il prete-musicista ha inserito infatti anche una sua composizione, «Improvvisazione», su temi mariani. Antiche documentazioni attestano che il santuario di Altino, fin dal lontano 1600, vantava un suo organo, addirittura un Serassi nel 18° secolo.

Ai giorni nostri, la devozione mariana e l'interesse per l'arte organaria - fatta di falegnameria, meccanica, musica e molto altro - hanno indotto Elio Capelli, pensionato sessantaquattrenne appassionato di restauri, residente a Vall'Alta ed ex sindaco di Albino, già distintosi per la sua sensibilità verso le opere artistiche della chiesa e del paese, a cimentarsi direttamente nella titanica impresa di dotare il santuario di un nuovo organo, di 748 canne.

In particolare: Capelli ha rifatto alcune parti di altri strumenti e ne ha costruite di nuove; ha assemblato, con ordine meccanico e musicale, le migliaia di componenti che formano lo strumento; quindi, con l'aiuto di alcuni amici e dell'organaro Giorgio Persico di Nembro, che ha curato l'ultima parte dell'intonazione e dell'accordatura, ha portato felicemente a termine l'immane impresa, di notevole impegno manuale e finanziario.

«L'opera ci sorprende per l'eleganza stilistica - dice Giosuè Berbenni, esperto conoscitore dell'arte organaria, in particolare il più autorevole studioso per quanto concerne l'Ottocento lombardo e i Serassi -, per il suono caldo, dolce e contemporaneamente vivace, nonché per l'insieme solido e ben disposto. Si tratta dunque di una realizzazione che arricchisce non solo la chiesa di Altino, ma in generale la preziosa realtà organaria bergamasca, terra non solo di pregevoli organi ma anche di abilissimi artigiani organari, tra cui d'ora in poi sarà doveroso annoverare anche Elio Capelli di Vall'Alta».
 Rossella Tomassoni

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