La figura del Caravaggio
agli «Amici della Marianna»

Si riunirà domenica 17 ottobre il circolo Amici della Marianna nato per creare occasioni di confronto e riflessione sull'arte. L'incontro sarà centrato sul Caravaggio, cui sarà dedicata anche una sceneggiatura teatrale, in scena il 22 dicembre al Teatro Sociale.

S'incontreranno domenica 17 ottobre, a «La Marianna» di Città Alta, i 30 artisti che costituiscono il circolo «Amici della Marianna» fondato lo scorso anno da Mirko Panattoni , Simone Facchinetti e Riccardo Piccoli. Con l'obiettivo di creare occasioni di incontro e di riflessione sull'arte visiva in un clima sereno e rilassato, il circolo, al quale aderiscono soprattutto artisti insieme ad appassionati d'arte, stimolerà la discussione su Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, tra i più celebri pittori italiani nel mondo, recentemente rimbalzato, a 400 anni dalla morte, sulle cronache di tutti i giornali per la notizia che le ossa ritrovate in quella che fu la fossa comune del Cimitero di Porto Ercole sono quelle del grande artista.

Alla sua controversa figura, caratterizzata da un talento straordinario ispirato da un carattere irrequieto che lo ha spesso portato ad avere problemi con la giustizia, il Procuratore della Repubblica di Crema, Benito Melchionna, ha dedicato anche una sceneggiatura teatrale, che sarà rappresentata al Teatro Sociale di Bergamo il prossimo 22 dicembre, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Bergamo.

Al centro della rappresentazione gli ultimi due anni di vita di vita di Caravaggio, che l'artista trascorse a Malta, in fuga da Napoli e prima ancora da Roma, dove era stato condannato alla decapitazione per aver ucciso il caporione di Campo Marzio.

“L'incontro di domenica vuole essere un momento di confronto sulla figura di Caravaggio, come artista e come uomo, la cui vita turbolenta ci offrirà lo spunto per riflettere non solo sulle sue opere ma anche sui meccanismi che muovono la giustizia, ieri come oggi – commenta Mirko Panattoni -. Lo scritto di Melchiorre, con la sua revisione del processo subito a Malta da Caravaggio, è di una intelligenza tagliente che non mancherà di dare spunti alla discussione, in attesa di vederlo rappresentato a teatro, dove potrà essere resa al meglio l'intrinseca similitudine tra teatro e processo che regge tutta la sceneggiatura”.

“La sceneggiatura è una rivisitazione del processo di Malta, attraverso gli attuali schemi e strumenti giudiziari, come il dibattito aperto tra accusa e difesa, la giuria popolare, i testimoni e l'arringa finale, nel tentativo di dare una risposta all'eterna domanda: l'imputato è colpevole o no? – spiega Melchionna -. Ma il testo vuole essere soprattutto uno stimolante pretesto per creare una riflessione sulla giustizia moderna, unendo teatro e processo che alla fine sono la stessa: una rappresentazione metaforica dell'esistenza.”

Le riunioni del circolo si svolgono nella sala al primo piano del ristorante La Marianna che ospita mostre temporanee. In questo momento il protagonista è Roberto Freno, pittore bergamasco della new pop art.

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