Opere originali di grandi fotografi
per finanziare la ricerca sul cancro

«Vita! Vo cercando» è il titolo della mostra organizzata dall'associazione culturale Tiatiò con il patrocinio del Comune di Bergamo. Saranno esposte 53 opere originali di grandi fotografi, invitati a interpretare lo spirito della ricerca medico-scientifica con scatti che colgano la voglia di vivere.

La mostra si terrà dal 2 al 14 novembre alla stazione della guardia di Porta Sant'Agostino. Scopo dell'iniziativa: finanziare un contratto di lavoro per un progetto di ricerca in ematologia, quindi per raccogliere fondi a favore della ricerca sul cancro. Alla conferenza stampa, oltre all'assessore Claudia Sartirani, sono intervenuti Vincenzo Coppola, presidente dell'Associazione Tiatiò, Luigi Radici, direttore tecnico della mostra, Silvano Manzoni, presidente dell'associazione Paolo Belli.

L'associazione Tiatiò è stata fondata nel 2009 in memoria di Luca Scarpellini, morto di tumore a 53 anni, da un gruppo di suoi amici. La mostra si concluderà il 14 novembre con un'asta benefica a favore della ricerca sul cancro: l'obbiettivo dell'iniziativa è coprire i costi di un Medico ricercatore in ematologia.

L'iniziativa succede al progetto Molto Tumore Per Nulla realizzato nel 2009 nell' ambito dell'umorsatira con cui si è raccolto un concreto contributo devoluto alla Paolo Belli Onlus di Bergamo.

LA MOSTRA
La mostra è composta dalle opere donate in originale da maestri della fotografia e da studenti provenienti dalle Accademie nazionali di Fotografia che hanno risposto con entusiasmo al tema proposto, la ricerca in tutela della vita e le emozioni che sorgono nella lotta contro il cancro.

Coerentemente con questo mix di professionismo e didattica, la mostra è organizzata in parti interattive con l'ovvia esposizione delle opere al pubblico, ma anche approfondimenti di fotografia diretti agli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori e universitari e la possibilità da parte del pubblico stesso, di portare una propria immagine sul tema così da lasciare esposto il proprio racconto nell'ambito della mostra.

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