Un minuto con Dante
L'incontro con gli adulatori

Nella seconda bolgia, passando sopra il ponticello che la unisce alla prima, Dante e Virgilio scorgono gli adulatori. Costoro sono letteralmente immersi nello sterco, soffiano rumorosamente col naso e con la bocca, le pareti della bolgia sono ricoperte da una crosta.

L'INCONTRO CON GLI ADULATORI IF
XVIII, 106-114


Le ripe eran grommate d'una muffa,
per l'alito di giù che vi s'appasta,
che con li occhi e col naso facea zuffa.

Lo fondo è cupo sì, che non ci basta
loco a veder sanza montare al dosso
de l'arco, ove lo scoglio più sovrasta.

Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso
vidi gente attuffata in uno sterco
che da li uman privadi parea mosso.


Nella seconda bolgia, passando sopra il ponticello che la unisce alla prima, Dante e Virgilio scorgono gli adulatori. Costoro sono letteralmente immersi nello sterco, soffiano rumorosamente col naso e con la bocca, le pareti della bolgia sono ricoperte da una crosta, da uno strato di muffa schifosa e dal fondo sale una puzza di latrina.

Dante per descrivere tanta abiezione assume un registro comico, basso, triviale, addirittura greve, per lasciare intendere tutto il suo disgusto e il suo disprezzo per queste colpe.

Dopo un battibecco con l'adulatore Alessio Interminelli da Lucca, Dante -su invito di Virgilio- spinge oltre lo sguardo e nota la meretrice Taide, personaggio ripreso da una commedia di Terenzio.

La donna, ora accucciata ora in piedi, imbrattata e spettinata si graffia con l'unghie merdose.

Adulazione, lusinga, seduzione, complimento stucchevole: sono la farsa del linguaggio utilizzato per i propri bassi istinti e per i propri meschini interessi personali. La gravità dell'adulazione consiste anche nel fatto che impedisce all'adulato di farsi un'idea oggettiva dei propri meriti, gli impedisce di acquisire una corretta ed equilibrata percezione di sé. Oggi diremmo di autostima. Avere accanto individui che esaltano in modo eccessivo le tue qualità non fa crescere. Un proverbio di Salomone dice: “I colpi di un amico sono migliori dei baci fraudolenti di un adulatore”

Enzo Noris

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