Un minuto con Dante:
nella bolgia dei ladri

Il canto XXIV si apre con una lunga ed elaborata similitudine: è quella del villanello che, in una mattina invernale (un periodo compreso tra gennaio e febbraio), vuole portare le pecore al pascolo ma -guardando fuori dalla sua capanna - vede i prati tutti ricoperti di brina.

NELLA BOLGIA DEI LADRI
IF XXIV, 1 ss.


1 In quella parte del giovanetto anno
2 che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra
3 e già le notti al mezzo dì sen vanno,

4 quando la brina in su la terra assempra
5 l'imagine di sua sorella bianca,
6 ma poco dura a la sua penna tempra,

7 lo villanello a cui la roba manca,
8 si leva, e guarda, e vede la campagna
9 biancheggiar tutta; ond'ei si batte l'anca,

10 ritorna in casa, e qua e là si lagna,
11 come 'l tapin che non sa che si faccia;
12 poi riede, e la speranza ringavagna,

13 veggendo 'l mondo aver cangiata faccia
14 in poco d'ora, e prende suo vincastro,
15 e fuor le pecorelle a pascer caccia.

6 Così mi fece sbigottir lo mastro
17 quand'io li vidi sì turbar la fronte,
18 e così tosto al mal giunse lo 'mpiastro;

19 ché, come noi venimmo al guasto ponte,
20 lo duca a me si volse con quel piglio
21 dolce ch'io vidi prima a piè del monte.

22 Le braccia aperse, dopo alcun consiglio
23 eletto seco riguardando prima
24 ben la ruina, e diedemi di piglio.


Il canto XXIV si apre con una lunga ed elaborata similitudine: è quella del villanello che, in una mattina invernale (un periodo compreso tra gennaio e febbraio), vuole portare le pecore al pascolo ma -guardando fuori dalla sua capanna - vede i prati tutti ricoperti di brina. In preda allo sconforto rientra in casa rassegnato ma nel giro di poche ore si accorge che la brina si è dissolta ed allora, lieto e speranzoso, si avvia al pascolo con il suo gregge.

Il villanello è accostato a Dante che, in preda allo sconforto, osserva il suo maestro turbato per essere stato ingannato dai diavoli, ma subito dopo si riprende d'animo perché lo vede di nuovo padrone delle sue emozioni e pronto ad agire. Arrivati nei pressi del ponte franato Virgilio, dopo un attento esame della situazione, si rivolge a Dante con rassicurante dolcezza; poi lo prende risolutamente tra le braccia e lo fa salire lungo il pendio che li separa dalla bolgia successiva, la settima, quella dei ladri.

Enzo Noris

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