Un minuto con Dante Alighieri
Geri del Bello e la vendetta privata

Il canto XXIX si divide sostanzialmente in due parti: nella prima Dante porta a termine l'episodio dell'incontro con i seminatori di discordie e nella seconda passa alla decima bolgia, l'ultima, nella quale sono puniti i falsari (i falsificatori di metalli e di persona).

GERI DEL BELLO E LA VENDETTA PRIVATA

IF XXIX, 22 ss.


22 Allor disse 'l maestro: «Non si franga
23 lo tuo pensier da qui innanzi sovr'ello.
24 Attendi ad altro, ed ei là si rimanga;

25 ch'io vidi lui a piè del ponticello
26 mostrarti, e minacciar forte, col dito,
27 e udi' 'l nominar Geri del Bello.

28 Tu eri allor sì del tutto impedito
29 sovra colui che già tenne Altaforte,
30 che non guardasti in là, sì fu partito».

31 «O duca mio, la violenta morte
32 che non li è vendicata ancor», diss'io,
33 «per alcun che de l'onta sia consorte,

34 fece lui disdegnoso; ond'el sen gio
35 sanza parlarmi, sì com'io estimo:
36 e in ciò m'ha el fatto a sé più pio».


Il canto XXIX si divide sostanzialmente in due parti: nella prima Dante porta a termine l'episodio dell'incontro con i seminatori di discordie e nella seconda passa alla decima bolgia, l'ultima, nella quale sono puniti i falsari (i falsificatori di metalli e di persona). Nella prima parte del canto c'è un episodio abbastanza curioso: Dante, sul ponticello che separa la nona bolgia dalla decima, si intrattiene ad osservare con compassione il corpo mutilato di Bertram del Bornio, che procede con il capo mozzo tenuto in mano come una lanterna.

A questo punto Virgilio lo rimprovera e lo invita a proseguire il cammino: non c'è tempo da perdere perché ci sono ancora molte cose da vedere. Virgilio informa Dante che, tra i seminatori di discordie, ha visto un tale puntargli contro minacciosamente il dito. Dante spiegherà al maestro che si trattava di Geri del Bello - Geri è diminutivo di Alighieri- un suo parente (cugino di suo padre) morto di morte violenta, che probabilmente gli rimproverava di non aver vendicato la sua morte, come stabilivano le usanze del tempo.

Dante sembra rendersi conto che, secondo la consuetudine e le attese del parente, avrebbe mancato ad un suo “dovere”, tuttavia le sue profonde convinzioni morali ed il suo senso di giustizia gli impediscono di compiere una vendetta privata, una sorta di “legge del taglione” che tanto contrastava con i suoi principi. Perciò, pur commosso, continua il suo viaggio.

Enzo Noris

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