Un minuto con Dante
Il paesaggio del Cocito

«Un minuto con Dante» prosegue con una nuova webcam del prof. Enzo Noris, che, questa volta, ci fa riflettere su altri versi dell'Alighieri, laddove si parla del «Cocito».

IL COCITO IF XXXII, 22 ss.

22 Per ch'io mi volsi, e vidimi davante
23 e sotto i piedi un lago che per gelo
24 avea di vetro e non d'acqua sembiante.

Una volta che il gigante Anteo ha deposto Dante e Virgilio sul fondo del Cocito, il paesaggio cambia: i due pellegrini si trovano a camminare su una distesa ghiacciata dove sono immersi i traditori. Sul fondo del Cocito troveremo Lucifero, il traditore per antonomasia.

I settori che ripartiscono il Cocito sono denominati rispettivamente: Caina, Antenora, Tolomea e Giudecca. La Caina contiene i traditori dei parenti, come Caino tradì ed uccise il fratello Abele. L'Antenora contiene i traditori della patria, come Antenore, l'eroe troiano colpevole di aver tradito la patria consegnando ai Greci il Palladio ed aprendo loro le porte della sua città. La Tolomea contiene i traditori degli ospiti, come il sovrano d'Egitto Tolomeo tradì Pompeo che gli aveva chiesto ospitalità mentre fuggiva da Cesare. La Giudecca infine contiene i traditori dei benefattori, come Giuda Iscariota, che vendette Gesù Cristo per trenta denari. Tutti costoro sono immersi nel ghiaccio e mostrano una ferocia indescrivibile, tradendosi a vicenda, prigionieri del loro odio e della loro sete di vendetta.

L'idea di rappresentare il Cocito come un lago ghiacciato è impressionante: il ghiaccio rappresenta l'assenza dell'amore e di ogni palpito vitale e costringe i traditori in una paralisi mortale, la paralisi dell'odio.

Enzo Noris

© RIPRODUZIONE RISERVATA