Un minuto con Dante Alighieri
Vassi in Sanleo e discendesi in Noli

Terminato il colloquio con Manfredi di Svevia, Dante e Virgilio riprendono il cammino verso un varco che le anime espianti hanno loro indicato. La salita è faticosa ed impervia: Dante paragona il luogo in cui si trova a località famose per la loro asprezza.

VASSI IN SANLEO
PG IV, 25 ss.


25 Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
26 montasi su in Bismantova e 'n Cacume
27 con esso i piè; ma qui convien ch'om voli;

28 dico con l'ale snelle e con le piume
29 del gran disio, di retro a quel condotto
30 che speranza mi dava e facea lume.


Terminato il colloquio con Manfredi di Svevia, Dante e Virgilio riprendono il cammino verso un varco che le anime espianti hanno loro indicato. La salita è faticosa ed impervia: Dante ancora una volta - come nell'Inferno - paragona il luogo in cui si trova a località terrestri famose per la loro asprezza: la rupe di San Leo in Romagna, la discesa verso Noli in Liguria, il monte Bismantova nell'Appennino reggiano e il monte Cacume nei pressi di Frosinone.

Nella salita Dante fa esperienza del suo limite corporeo e della sua fragilità: per fortuna ha accanto Virgilio, compagno di viaggio prezioso non tanto per la conoscenza dei luoghi ma per la sua vicinanza affettiva e la sua capacità di spronare il discepolo nei momenti di difficoltà. Una volta raggiunto un pianoro, i due riposano e Virgilio approfitta della sosta per spiegare a Dante la legge della santa montagna:

88 Ed elli a me: «Questa montagna è tale,
89 che sempre al cominciar di sotto è grave;
90 e quant'om più va sù, e men fa male.

All'inizio del cammino la fatica e lo sforzo sono intensi ma poi, man mano si sale, il percorso si fa più agevole e leggero: proprio come accade in ogni cammino spirituale, quando la volontà e l'inclinazione al bene costantemente esercitate si rinforzano sempre di più.

Enzo Noris

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