Un minuto con Dante Alighieri
«Ricorditi di me che son la Pia»

A conclusione del canto V troviamo l'incontro commovente con Pia dei Tolomei, la giovane donna senese fatta uccidere dal marito geloso, Nello da Panuteschi da Pietra di Maremma, irato per le sue infedeltà o secondo altri per potersi risposare con un'altra donna.

RICORDITI DI ME CHE SON LA PIA

130 «Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
131 e riposato de la lunga via»,
132 seguitò 'l terzo spirito al secondo,

133 «ricorditi di me, che son la Pia:
134 Siena mi fé, disfecemi Maremma:
135 salsi colui che 'nnanellata pria
136 disposando m'avea con la sua gemma».

A conclusione del canto V troviamo l'incontro commovente con Pia dei Tolomei, la giovane donna senese fatta uccidere dal marito geloso, Nello da Panuteschi da Pietra di Maremma, irato per le sue infedeltà o secondo altri per potersi risposare con un'altra donna.

Pia dei Tolomei chiede a Dante di ricordarsi di lei una volta tornato sulla terra, ma solo dopo che si sia riposato dalle fatiche del viaggio: un gesto di grande attenzione femminile che rivela un animo gentile e delicato. In un unico verso troviamo la città natale, Siena, e la località della sua fine, la Maremma, dove il marito possedeva un castello (sarebbe stato un servo, per ordine del marito di lei, a spingerla da una finestra).

Dopo due uomini d'azione, due violenti, Dante incontra una donna dal temperamento riservato e pudico. Anche Pia è tra i morti ammazzati, pentitisi solo in punto di morte, ma ormai destinati alla salvezza eterna. Nei confronti del marito non pronuncia parole di condanna né lo indica alla disapprovazione dei lettori; riferendosi alle circostanze della sua morte dice semplicemente che colui che l'aveva sposata mettendole l'anello al dito «sa» (salsi) come sono andate le cose.

Come se nella sua anima fosse impresso solamente il ricordo di quei pochi istanti di felicità. Ora non le rimane che attendere il momento della salita verso la pace e la felicità definitiva.

Enzo Noris

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