In mostra i cortometraggi di Bruno Bozzetto

In mostra i cortometraggi di Bruno BozzettoNell’ambito della seconda edizione della mostra Arte a Bergamo, quest’anno dedicata agli anni Sessanta, è degna di nota l’iniziativa, nata in collaborazione con Lab ’80, che prevede la proiezione di alcuni cortometraggi «d’epoca» di Bruno Bozzetto, a cui è dedicata una sezione in mostra.

Nel 1960 Bruno Bozzetto - regista milanese - d’adozione bergamasco, allora poco più che ventenne, è già autore di vari cortometraggi ed in quegli anni dà vita al signor Rossi, indimenticabile personaggio attraverso il quale l’autore analizza con singolare ironia ed acutezza i fenomeni ed il costume del nostro tempo.

La ricerca di Bruno Bozzetto, che ben si esplica nell’arte del cortometraggio, si imposta su una forte stillizzazione grafica e una linearità narrativa che cela in realtà sottili significati simbolici.

Bruno Bozzetto muta il normale corso del cinema d’animazione, adottando quale referente preferenziale non più il mondo infantile e adolescenziale, ma puntando alla disincantata lettura dell’universo umano, dà vita ad un cinema d’animazione per adulti, dotato della stessa carica espressiva della cinematografia "al vero".

Questi i cortometraggi in proiezione sabato 22 febbraio alle ore 20.45 presso l’Auditorium di Piazza della Libertà

- Un Oscar per il Signor Rossi (1960)

E’ il film con il quale nasce il personaggio del signor Rossi, uno dei più longevi del cartoon italiano e uno dei più brillanti creati da Bruno Bozzetto. In questa prima avventura, l’autore ironizza sul proprio mestiere di cineasta oltre che sul mondo dei festival cinematografici.

- Alpha e Omega (1961)

La vita di un uomo dalla nascita alla morte, dall’alpha all’omega appunto. Il protagonista vive una serie di situazioni, dall’educazione all’amore, dal lavoro al matrimonio, ai problemi di salute, ecc. Situazioni scandite dal personaggio che ricarica una molla per continuare a vivere. Nel film "domina un senso di pessimismo malinconico, di mestizia temperata dall’ironia" (Giannalberto Bendazzi). Musiche di Enzo Jannacci e Paolo Tomelleri.

- I due castelli (1963)

Girato in una sola inquadratura fissa, è un originalissimo e fulminante esempio dello stile di Bozzetto. Due castelli si ergono uno di fronte all’altro, gli occupanti di uno dei due tenta di espugnare l’altro. Il particolare metodo "narrativo" è costruito in modo che tra un azione e la successiva ci siano pause tali da rendere man mano più spasmodica l’attesa per la mossa successiva.

- Il signor Rossi va a sciare (1963)

Il personaggio del signor Rossi nato ormai da tre anni dalla matita di Bruno Bozzetto, comincia a delinearsi sempre più: le sue avventure spaziano dalla vita urbana, con lo studio delle nevrosi dell’uomo piccolo borghese, agli svaghi della campagna. Non poteva mancare naturalmente anche un’avventura sugli sci per ironizzare un’altra delle tante manie di massa dell’uomo moderno.

- Il signor Rossi compra l’automobile (1966)

Convinto dalla pubblicità, anche il signor Rossi compera un’automobile. A bordo della sua utilitaria percorre le strade da vero automobilista modello ma, ben presto, per una serie di circostanze, si trasforma in un vero pirata della strada. Un film dalle gag fulminanti.

- Una vita in scatola (1967)

Ancora una riflessione di Bozzetto sulla vita e la morte dell’uomo, dalla nascita (simboleggiata da un sole nascente che e’ anche il ventre della madre vestita di rosso) alla morte del protagonista rimpicciolito sul fondo bianchissimo dello schermo. Per Giannalberto Bendazzi "un piccolo gioiello di poesia cinematografica". La vita dell’uomo secondo Bozzetto: una serie di scatole che ingabbiano gli uomini, l’automobile, la casa, ma anche la famiglia, la fabbrica, il matrimonio, fino all’ultima scatola: la bara. Impeccabile il rapporto tra contenuto e forma e l’uso del colore e della musica.

- Ego (1969)

Una delle opere più controverse di Bozzetto. Al centro della vicenda la vita grigia e monotona del protagonista: sveglia, lavoro in fabbrica, casa, famiglia, televisione, e così via; vista in contrasto con la vita onirica del personaggio che, ogni notte, appena si addormenta, scatena il suo subconscio in sogni sempre più scatenati.

- Il signor Rossi al camping (1970)

Anche il signor Rossi si è fatto contagiare dalla mania del campeggio. Comprata tutta l’attrezzatura si reca in una località di villeggiatura ma, come sempre, le cose non andranno tutte per il verso giusto. Ormai ampiamente conosciuto e apprezzato, il personaggio continua imperterrito a seguire le stazioni della sua via crucis esistenziale di uomo massa.

(20/02/2003)

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