Weekend con il «noir»
Piace il festival di Lovere

Per quale motivo il genere noir nel nostro paese riscuote sempre più successo? Secondo Adele Marini, la scrittrice milanese che ha tenuto a battesimo il primo festival “Incontro d'autore Noir” di Lovere, la ragione è che nel libro si approda sempre a una soluzione del caso.

Per quale motivo il genere noir nel nostro paese riscuote sempre più successo? Secondo Adele Marini, la scrittrice milanese che ha tenuto a battesimo il primo festival “Incontro d'autore Noir” di Lovere, la ragione è che nel libro si approda sempre a una soluzione del caso e allo scioglimento del mistero, cosa che, nella realtà, non capita così di frequente: gli omicidi irrisolti invadono per anni le pagine dei giornali.

Si è aperta così sabato la prima edizione di Lovere Noir la rassegna dedicata agli amanti del thriller noir organizzata dalla Libreria Mondadori di Lovere in collaborazione con Emmecomunicazione. La splendida cornice di Piazza Tredici Martiri sabato 23 e domenica 24 luglio ha ospitato sei grandi autori del panorama italiano del genere e attirato numerosi appassionati. Nel tardo pomeriggio di sabato, in una giornata di pioggia quasi autunnale, le scrittrici Adele Marini e Patrizia Debicke Van Der Noot hanno dato vita a un piacevole duetto, interrotto, a tratti, dagli interventi del mediatore e di un pubblico conquistato dalla verve delle autrici e dal loro piacevole modo di raccontare il proprio lavoro.

La Marini ha presentato la trilogia ebook “Scrivi noir. I fondamenti della scrittura di indagine”, un solido vademecum per districarsi nel complesso e tortuoso panorama delle procedure giudiziarie italiane. La scrittrice, cresciuta a Sarnico e per tanti anni cronista di nera, ha suggerito alcuni trucchi per chi vuole cimentarsi nel genere: il primo è di quello di attenersi alla “verosimiglianza” del testo: “il lettore – ha avvisato - non ha voglia di girare la pagina e proseguire se la storia è sbrindellata”. Ha consigliato inoltre di evitare di farcire la storia di troppi particolari, di non sovrabbondare con le citazioni letterarie, di evitare di caratterizzare i personaggi come troppo cattivi/troppo buoni, dicurare l'ambientazione, e rispettare i tempi narrativi.

Patrizia Debicke Van Der Noot, scrittrice di origini fiorentine in attività da anni a Lussemburgo, ha trasportato il pubblico nel passato con i suoi due romanzi storici: “L'uomo dagli occhi glauchi” parte dal mistero legato a un uomo ritratto da Tiziano e conosciuto come “L'Inglese”. È ambientato nel 1500 e si trovano intrighi, il Carnevale veneziano e romano, una giovanissima Elisabetta, futura regina, e ancora, una piena del Tevere, Tiziano, i Farnese e un omicidio da sventare. “La Contessa di Castiglione” è Virginia Oldoini. Una escort di lusso? Un'ambasciatrice sui generis al servizio di Cavour? Quanta importanza ebbe questa bellissima e affascinante donna per la storia d'Italia? E quanta ne ebbe il suo famoso negligè? L'autrice ha parlato della storia della moda e del costume, dell'importanza del cibo nei suoi libri, di quanto sia necessario, mentre i personaggi invadono le pagine e l'intreccio si complica, avere un solido piano dell'opera e dei personaggi e una minuziosa e accuratissima ricerca storica alle spalle.

Sabato sera, l'appuntamento più atteso della kermesse, non ha deluso i numerosi spettatori che, malgrado il freddo e la minaccia di pioggia, hanno affollato la piazza. Un superbo Raul Montanari (reduce dal suo recente successo “L'esordiente”) ha dialogato con un Andrea Pinketts tagliente, simpatico e affabulatore in un duetto di grande livello. Si è parlato dell'ultimo romanzo “Depilando Pilar”, certo, ma anche dei paradossi dell'editoria, di plagi subiti e mai perdonati (pare che Moni Ovadia abbia tentato di scippare un titolo al nostro Pinketts), di un'ospitata surreale da Marzullo, di Tiziano Scarpa e della differenza tra scrittori e narratori. Lingua tagliente, umorismo a volte anche grottesco, battute, doppi sensi, ma anche una lieve malinconia di fondo che fa intuire a uno sguardo meno superficiale una certa profondità. Pinketts può non piacere, anche irritare o risultare addirittura odioso.

Domenica la rassegna ha proposto la sua seconda giornata di incontri. Alle 16 la scrittrice bergamasca Silvia Fedriga, mamma, moglie e scrittrice (così si è presentata) ha raccontato con passione, enfasi e affetto quasi materno il suo romanzo “Il travestimento del diavolo” riportando gli spettatori nel passato: nella metà dell'Ottocento, sul Lago di Endine dove le imprese di un serial killer fanno vivere ai due protagonisti, Sofia e Alexander, intrighi, passioni e emozioni intense.

Dopo una pausa di mezz'ora il palco è passato a Fabrizio Carcano: intervistato dalla giornalista Anna Gandolfi, il giovane giornalista-scrittore meneghino ha tenuto la platea con il fiato sospeso raccontando come è nato il suo libro d'esordio “Gli Angeli di Lucifero” che in un solo mese ha avuto tre ristampe: un noir ambientato a Milano dove si intrecciano realtà e leggenda, che racconta di una città sconosciuta e di tutti i segni e le testimonianze che ne fanno una città esoterica e misteriosa.

La sera l'ultimo appuntamento della rassegna: Mario Mozzanti, in un incontro molto piacevole e apprezzato, ha parlato del suo romanzo mozzafiato “Scacco alla regina”: Tre omicidi efferati. Un nuovo serial killer in città. Una giornalista senza scrupoli. A cui piace giocare con il fuoco.?Un thriller senza respiro in cui niente è come sembra e la verità affonda le radici nelle più cupe ambizioni umane. La rassegna si è svolta con il sostegno di Clorofilla, Porto Turistico di Lovere, Comune di Lovere. Nica, Albergo Ristorante Moderno, Ristorante Pizzeria Almici, Agazzi Lunge Cafè. Athenea Arte e filosofia della comunicazione. Gli incontri erano liberi e gratuiti.

Per maggiori info: Libreria Mondadori Lovere tel. 035.964124 – cell. 348.3581364 [email protected] - www.mondadorilovere.it

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