Arte, storia, scienza e tecnica
Open day ai Riuniti di Bergamo

L'Ospedale Maggiore fa un tuffo nel passato. In programma, questo fine settimana, visite guidate gratuite lungo cinque percorsi tra arte, scienza e tecnica. Pezzo forte dell'iniziativa la mostra dedicata a Carlo Ceresa.

L'Ospedale Maggiore fa un tuffo nel passato. In programma, questo fine settimana, visite guidate gratuite lungo cinque percorsi tra arte, scienza e tecnica. Pezzo forte dell'iniziativa la mostra dedicata a Carlo Ceresa, con tre dipinti mai esposti al pubblico e una attribuzione inedita.

È stato svelato infatti nella sala consiliare degli Ospedali Riuniti, in anteprima assoluta, un quadro inedito dell'artista bergamasco del diciassettesimo secolo, riportato all'antico splendore grazie a un certosino lavoro di restauro eseguito da Antonio Zaccaria, sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Milano. Si tratta di un ritratto di un'anziana signora, probabilmente Ottavia Medolago Ceresoli, con quello che sembra essere il nipotino di circa otto anni.

Sarà possibile ammirare questo e altri capolavori il prossimo fine settimana, in occasione dell'open day organizzato dall'Ospedale di Bergamo sabato 17 e domenica 18 settembre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30 (ingresso libero). «Si è sempre pensato a questo quadro come a una copia, invece i recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce l'inconfondibile mano del Ceresa, confermata anche da complessi lavori di archivio che ho svolto – ha spiegato Alessandra Civai, storica dell'arte -. Il restauro è consistito in operazioni di pulitura del film protettivo e di eliminazione dei precedenti e pesanti interventi pittorici che avevano fino ad oggi celato la reale paternità del dipinto. Il lavoro, svolto da Antonio Zaccaria, già autore in passato di altri restauri a opere ceresiane, ci consente oggi di apprezzare un'opera che coglie con maturità e pienezza la poesia del quotidiano, in stretta affinità con alcune delle più belle prove ritrattistiche del Ceresa, e per questo databile tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50 del Seicento».

Il dipinto è uno dei quattro quadri di cui si comporrà la mostra «Carlo Ceresa. I ritratti della gratitudine», realizzata con la collaborazione di Maria Cristina Rodeschini. La mostra è inserita nel primo dei cinque percorsi tematici, quello dedicato all'arte, con cui l'Ospedale di Bergamo intende far conoscere a tutti i bergamaschi e ai turisti le meraviglie storiche, tecniche e artistiche custodite dall'ospedale cittadino, a pochi giorni dal suo 81esimo compleanno, che ricorrerà il prossimo 20 settembre. La presenza di un ospedale a Bergamo in realtà risale a molti secoli prima.

Una storia lunga, profondamente intrecciata con quella della città, che sarà raccontata all'interno di un'altra mostra, parallela a quella sul Ceresa, curata da Maria Mencaroni Zoppeti, presidente dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, sulla storia centenaria dell'Ospedale di Bergamo.

Il secondo percorso, dedicato alla scienza, si svilupperà in tre itinerari, che condurranno i partecipanti negli attuali reparti di Radiologia, Radioterapia e Pneumologia. I visitatori saranno accompagnati da primari e operatori dell'ospedale, che ripercorreranno l'evoluzione delle tecniche di diagnosi e cura dagli inizi del ‘900 ad oggi. In Pneumologia verrà rievocato l'originario reparto dei Tubercolotici, a cui Marcovigi aveva dedicato un edificio distaccato dalla corte centrale per garantire l'isolamento degli ammalati. Qui, grazie al contributo di Novartis, durante la giornata di sabato 17 settembre, i visitatori potranno anche sottoposti gratuitamente a una spirometria, test semplice e indolore che consente una rapida diagnosi delle patologie respiratorie.
Il terzo itinerario sarà dedicato alla tecnica e porterà i visitatori in luoghi poco noti e finora mai aperti al pubblico come le cucine, la lavanderia e la centrale termica, per ricostruire l'evoluzione subita negli anni dagli impianti e dai locali di servizio, fondamentali per il corretto funzionamento dell'ospedale e l'erogazione di servizi adeguati ai degenti. Il quarto sarà dedicato alla chimica e alla natura e consentirà di ammirare il prezioso erbario di Giacomo Facheris, una collezione di piante essiccate con proprietà terapeutiche raccolte all'inizio del XIX secolo, testimonianza dello stretto legame tra la farmacia dell'ospedale e il suo orto botanico.
L'ultimo percorso sarà dedicato alla società e ripercorrerà l'evoluzione dell'assistenza infermieristica, offrendo scorci inediti sulla storia della presenza in ospedale della fratellanza dei Frati Cappuccini e delle Suore della Carità. Inserito nell'evento anche il concerto dalla New Pop Orchestra, che si esibiranno giovedì 22 settembre alle 18, nel cortile interno degli Ospedali Riuniti, offrendo a cittadini, operatori il proprio repertorio, che spazia dalla musica classica a quella di intrattenimento, dalle colonne sonore cinematografiche agli arrangiamenti di brani pop.

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