Un minuto con Dante
La centralità del canto XVI

Con il canto XVI entriamo nella cornice degli iracondi. I nostri due pellegrini sono avvolti da una fitta nebbia, pungente e fastidiosa, che rappresenta il contrappasso delle anime che tra breve incontreranno.

CENTRALITA' DEL CANTO XVI DEL PURGATORIO

16. 1 Buio d'inferno e di notte privata
16. 2 d'ogne pianeto, sotto pover cielo,
16. 3 quant'esser può di nuvol tenebrata,

16. 4 non fece al viso mio sì grosso velo
16. 5 come quel fummo ch'ivi ci coperse,
16. 6 né a sentir di così aspro pelo,

16. 7 che l'occhio stare aperto non sofferse;


Con il canto XVI entriamo nella cornice degli iracondi. I nostri due pellegrini sono avvolti da una fitta nebbia, pungente e fastidiosa, che rappresenta il contrappasso delle anime che tra breve incontreranno. In particolare una, quella di Marco Lombardo, si intratterrà con Dante affrontando un tema di grande rilevanza: quello del libero arbitrio, vale a dire della libertà degli uomini.

Gli uomini sono davvero liberi di scegliere e di costruirsi il loro destino o sono condizionati dalle influenze degli astri, dai determinismi della natura? La risposta di Marco Lombardo non lascia dubbi: se anche i movimenti astrali condizionano all'inizio la vita degli uomini poi subentra il libero arbitrio e la facoltà che ogni uomo ha ricevuto da Dio di discernere il bene dal male; se non fosse così non ci sarebbero premi per le buone azioni né castighi per le cattive.

Sia per le tematiche affrontate, sia per la posizione che occupa, capiamo subito di trovarci davanti ad un canto centrale non solo rispetto al Purgatorio ma all'intera Commedia: si tratta infatti del cinquantesimo canto. Il canto XVI, insieme ai due successivi il XVII e il XVIII, avrebbe così la funzione di riassumere l'intera operazione o avventura che il poema vuole narrare (Pasquazi) e di tematizzare i contenuti morali di tutte e tre le cantiche: il problema della libertà e della responsabilità umana nella scelta tra il bene ed il male (cfr. l'Inferno); l'ordinamento morale basato sull'amore (cfr. il Purgatorio); la natura stessa dell'amore (cfr. il Paradiso).

Enzo Noris

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