Bergamo Jazz dal 23 al 25 marzo
Internazionale con mix di culture

Con la nuova direzione artistica di Enrico Rava, «Bergamo Jazz» è alla XXXIV edizione, confermandosi festival tra i più longevi e prestigiosi del vecchio continente: il più internazionale dei jazzisti italiani firma un cartellone ricco (dal 23 al 25 marzo).

Con la nuova direzione artistica di Enrico Rava, «Bergamo Jazz» è alla XXXIV edizione, confermandosi festival tra i più longevi e prestigiosi del vecchio continente: il più internazionale dei jazzisti italiani firma un cartellone ricco e variegato, che in particolare getta uno sguardo su quanto di innovativo proviene da oltre Atlantico, senza tralasciare proposte che si pongono come crocevia fra culture diverse.

«Bergamo Jazz», organizzato come di consueto dal Teatro Donizetti e dall'Assessorato alla cultura e allo spettacolo del Comune di Bergamo, si articola anche quest'anno in vari momenti spettacolari e di approfondimento, primi fra tutti i concerti ospitati dal 23 al 25 marzo al Teatro Donizetti, sede storica del festival.

Numerosi gli appuntamenti dislocati in altri luoghi che nell'insieme contribuiranno a diffondere i suoni del jazz per la città, grazie al coinvolgimento della GAMeC – Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, di LAB 80, del Jazz Club Bergamo e del CDpM-Centro Didattico Produzione Musica.

Venerdì 23 marzo, la prima delle tre serate al Teatro Donizetti sarà aperta dal piano solo di Jason Moran, eletto «musicista dell'anno» nell'ultima edizione del referendum indetto tra la critica internazionale dalla rivista Down Beat, la bibbia del jazz mondiale. A seguire, un progetto dal titolo emblematico di Mistico Mediterraneo, nel quale il linguaggio improvvisativo del jazz incontra una delle più tipiche espressioni vocali del Mare Nostrum: la tromba di Paolo Fresu, che di «Bergamo Jazz» è stato direttore artistico dal 2009 al 2011, il bandoneon di Daniele di Bonaventura e le voci del coro A Filetta, proveniente dalla Corsica, accompagneranno l'ascoltatore in un'affascinante viaggio sonoro tra mondi solo apparentemente lontani fra loro.

Sabato 24 sarà la volta di altre due interessanti personalità delle musiche d'oggi: il trombettista Ambrose Akinmusire, prodigioso talento in costante ascesa che si presenterà alla testa di un pregevole quintetto, e la cantante spagnola di origini africane Buika, che il regista Pedro Almodovar ha fortemente voluto nel suo ultimo film La pelle che abito e il cui retaggio culturale si sposa con il flamenco e il latin jazz. Tra i componenti del gruppo che l'accompagnerà sul palcoscenico del Teatro Donizetti spicca il formidabile batterista cubano Horacio «El Negro» Hernandez.

Domenica 25 il testimone passerà a uno dei nomi più illustri del jazz contemporaneo: Brad Mehldau. Il pianista originario della Florida si esibirà alla guida del suo abituale trio, con Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Il compito di emettere le ultime note di «Bergamo Jazz 2012» spetterà quindi al trombonista Ray Anderson e alla sua travolgente Pocket Brass Band (con in prima linea anche l'ottimo trombettista Lew Soloff), formazione che rivisita in modo personale il jazz di New Orleans, attualizzandone suoni e spirito.

Ma il programma di «Bergamo Jazz 2012» non si esaurisce qui. Venerdì 23 (ore 18) l'inglese Oren Marshall, specialista della tuba, terrà una performance alla GAMeC, mentre dal giorno dopo l'Auditorium di Piazza della Libertà ospiterà Tim Berne e i suoi Snakeoil, gruppo che prende denominazione dal nuovissimo album inciso dal sassofonista americano per la ECM (sabato 24, ore 17); il trio del giovane sassofonista Mattia Cigalini, il cui concerto è organizzato assieme al Jazz Club Bergamo (domenica 15, ore 11,30); il pianista statunitense Craig Taborn, anch'egli in trio, con i connazionali Thomas Morgan al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria (domenica 25, ore 17).

Nei giorni precedenti «Bergamo Jazz 2012» (sempre all'Auditorium di Piazza della Libertà) dedicherà ampio spazio ai rapporti fra jazz e cinema: in collaborazione con LAB 80 e «Bergamo Film Meeting», sono previste una performance del chitarrista Roberto Cecchetto sulle immagini del cortometraggio surrealista Charleston di Jean Renoir (domenica 18, ore 17,15; a seguire la proiezione del film Le relazioni pericolose di Roger Vadim) e una rassegna di pellicole che illustrano i legami fra due tra le più rilevanti forme d'arte nate e cresciute nel Novecento.

Nelle serate tra martedì 20 e giovedì 22 si potrà infatti assistere alla proiezione di storici film come L'uomo del banco dei pegni di Sidney Lumet e L'uomo dal braccio d'oro di Otto Preminger e di documentari dedicati a Duke Ellington e Miles Davis (Steve Plays Duke e Miles Gloriosus, entrambi della coppia Daniele Ciprì - Franco Maresco), a Theolonious Monk (Straight No Chaser) e al festival jazz di Newport del 1958 (Jazz On A Summer's Day).

Nelle mattinate del 20, 23 e 24 marzo si svolgeranno invece i tradizionali incontri didattici curati dal CDpM-Centro Didattico Produzione Musica e riservati agli alunni della scuola primaria e secondaria: il sassofonista Gabriele Comeglio, il pianista Claudio Angeleri e altri musicisti eseguiranno musiche atte a illustrare i vari aspetti dell'universo musicale afro-americano, soffermandosi in modo specifico sull'opera del geniale pianista e compositore Thelonious Monk, avvalendosi del contributo del musicologo Maurizio Franco.

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