«Il cielo blu della Mongolia»
Video-reportage a Calcinate

«Il cielo blu della Mongolia» è il titolo del video-reportage che il calcinatese Giovanni Capoferri ha realizzato l'estate scorsa durante il viaggio di due mesi in Mongolia, a bordo della sua Land Rover Defender, e che presenterà sabato 14 aprile, dalle 21, a Calcinate.

«Il cielo blu della Mongolia» è il titolo del video-reportage che il calcinatese Giovanni Capoferri ha realizzato l'estate scorsa durante il viaggio di due mesi in Mongolia, a bordo della sua Land Rover Defender, e che presenterà sabato 14 aprile, dalle 21, presso la sala della comunità di Calcinate.

Il filmato (della durata di 90 minuti) è stato ricavato dalle 20 ore di registrazione originale e restituisce uno spaccato dei 30.000 chilometri di viaggio, di cui 8.000 sulle piste dello sconfinato territorio mongolo, percorsi «sotto quel cielo blu» alla scoperta dei territori silenziosi e incontaminati, dove risiedono i pastori nomadi discendenti degli antichi guerrieri di Gengis Khan, della più caotica capitale Ulaanbaatar, di Karakorum, l'antico centro dell'impero, e dell'impervio e affascinante deserto del Gobi.

Giovanni, 57 anni compiuti il primo giorno di viaggio (il 6 giugno scorso) non è nuovo a questo tipo di spedizioni e ha compiuto quest'avventura con l'amico torinese Franco Agnelli di 71 anni. La Mongolia è stata la prima esplorazione da pensionato, dopo l'Africa e il Sahara, varie mete europee, la Parigi Dakar e il Rally dei Faraoni.

«All'andata abbiamo attraversato parte dell'Europa, Germania, Polonia, Lituania e raggiunto gli Urali insieme a altri tre equipaggi - racconta Giovanni -, tutti viaggiatori italiani esperti; al confine europeo ci siamo salutati, io e Franco abbiamo proseguito soli per la Transiberiana e, dalle foreste della Siberia, siamo scesi in Mongolia; gli altri hanno seguito un altro percorso, poi ci siamo ritrovati a condividere la traversata dell'immenso Gobi. Al ritorno, siamo passati per il Kazakistan e l'Ucraina».

Il video è una lezione di geografia umana e testimonia lo scopo del viaggio, ossia vivere tra le persone del posto, rispettandone ritmi e consuetudini; sul sottofondo della musica tradizionale mongola, parlano, infatti, i volti sereni dei nomadi allevatori che vivono tra le montagne nude e le pianure soleggiate, che hanno ospitato Giovanni e Franco nelle loro gher (tende bianche di feltro), e dei bambini che cavalcano per le steppe consigliando i sentieri da percorrere.

La serata, a ingresso libero, mira a far conoscere la ricchezza di questo territorio.

Gloria Belotti

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