Quando i re comunicavano
grazie alle poste dei Tasso

«Bergamo, prima, molto prima di essere Città dei Mille, è stata ed è Città dei Tasso». Monsignor Daniele Rota, studioso della dinastia da cui uscì il genio poetico di Torquato, ne è convinto e lo afferma nell'incipit della monografia.

«Bergamo, prima, molto prima di essere Città dei Mille, è stata ed è Città dei Tasso». Monsignor Daniele Rota, studioso della dinastia da cui uscì il genio poetico di Torquato, ne è convinto e lo afferma nell'incipit della monografia dedicata ai Tasso e a Bergamo che sarà presentata venerdì 25 maggio a Camerata Cornello.

Si torna a parlare dei Tasso. Finalmente. Perché, forse, troppo poco la nostra città ha sfruttato un patrimonio culturale e storico enorme come quello derivante dal casato del Cornello. «Bergamo è conosciuta nel mondo per Papa Giovanni e i Tasso - dice monsignor Rota - ma Sorrento, dove nacque Torquato, ne ha saputo trarre maggiori vantaggi».

Cornello, per iniziativa del Comune e del museo, per quattro giorni (domani e dal 1° al 3 giugno), anzi per sette anni, dal 2012 al 2018, attirerà da tutta Europa studiosi sui Tasso letterati e sui cosiddetti «postali», inventori del moderno servizio di comunicazione.

L'occasione è rappresentata dalla concomitanza tra gli anniversari della morte, avvenuta nel secondo decennio del '500, dei fratelli Ruggero (1514), Janetto (1517), Francesco (1517) e Leonardo Tasso (1518), iniziatori delle Poste dell'impero Asburgico, e quella del loro pronipote Leonardo I (1612), con il quale le Poste assunsero il definitivo assetto europeo.

Leggi di più su L'Eco di giovedì 24 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA