Prestiti di libri fra biblioteche
«Ora il servizio è a rischio»

Se verrà tagliata, verrà tagliata un'eccellenza. Il servizio di prestito interbibliotecario provinciale rischia di finire sotto la botola della Giunta Pirovano, azionata dalla spending review del governo Monti.

Se verrà tagliata, verrà tagliata un'eccellenza. Il servizio di prestito interbibliotecario provinciale, che rischia di finire sotto la botola della Giunta Pirovano, azionata dalla spending review del governo Monti, funziona che è una meraviglia: collega i cinque sistemi intercomunali di tutta la provincia al sistema urbano della città e fa circolare al loro interno libri e film.

L'anno scorso, giusto per citare qualche numero, gli utenti attivi (quelli cioè che hanno preso in prestito almeno un libro dalle 236 biblioteche pubbliche bergamasche) sono stati 217.886; i prestiti complessivi 2.156.987. Di questi, 410.192 sono partiti da una biblioteca e sono stati ritirati dai lettori di un'altra biblioteca. Il bello del prestito interbibliotecario è questo: anche se abiti in uno sperduto paesino di montagna, puoi avere, in pochi giorni e gratis, gli stessi libri o gli stessi dvd che vengono comprati e prestati dalle fornitissime biblioteche di Bergamo, Seriate, Dalmine o Albino.

L'era di internet ha «messo in rete» le biblioteche: prima i banconi del prestito e gli scaffali pieni di volumi erano risorse isolate; ora con un clic ogni bibliotecario può sapere se il libro che un utente gli chiede è disponibile e in quale biblioteca si trova; lo può ordinare; e poi, nel giro di pochi giorni, il lettore lo ritira dove lo ha ordinato grazie alla decina di autisti che con i furgoni bianchi fanno su e giù per le valli e attraversano in lungo e in largo la pianura.

E a questo si aggiunga che lo stesso si può fare direttamente da casa, grazie alla carta regionale dei servizi. Grazie a tutte queste comodità, il prestito interbibliotecario è in costante ascesa: dai 64.384 del 2005 agli oltre 410 mila dello scorso anno. Nonostante l'exploit, ora sembra non esserci più il milione e duecentomila euro con cui ogni anno Via Tasso ha finanziato negli ultimi tempi il sistema (non però l'acquisto dei libri: quello è sempre rimasto a carico dei singoli Comuni).

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