L'ultracentenario de Oliveira
ha aperto la stagione di Lab 80

Presentato al Festival di Berlino 2009, uscito in pochissime sale nel 2011, il film Singolarità di una ragazza bionda, dell'ultracentenario regista portoghese Manoel de Oliveira, ha aperto martedì 25 settembre, all'Auditorium (ore 21), la nuova stagione del Cineforum Lab 80.

Presentato al Festival di Berlino del 2009, uscito in pochissime sale nel 2011, il film Singolarità di una ragazza bionda, dell'ultracentenario regista portoghese Manoel de Oliveira, ha aperto martedì 25 settembre, all'Auditorium di piazza della Libertà, la nuova stagione del Cineforum Lab 80 (www.lab80.it).

Il film è la storia del giovane Macário che, in viaggio verso l'Algarve, racconta a una compagna di viaggio la sua triste storia d'amore. Il film è basato su un antico detto della Galizia che afferma che «ciò che non si rivelerebbe mai né alla propria moglie né al migliore amico può essere detto a un estraneo».

Macário lavora come impiegato nell'ufficio di uno zio a Lisbona. Dalla finestra del suo ufficio vede, nel palazzo di fronte, una bellissima ragazza bionda con un ventaglio cinese, e se ne innamora perdutamente. Chiede allo zio il permesso di sposarla ma gli viene negato. Abbandonato l'impiego, il giovane riesce comunque ad affrancarsi economicamente, ora è certo di poter sposare la misteriosa ragazza, ma…

Il programma prosegue mercoledì 26 con I giorni contati (1962) di Elio Petri: «Una mattina a Roma, in tram, Cesare, idraulico di 55 anni, vede morire un uomo e va in tilt. Smette di lavorare, deciso a godersi la vita, ma quella che dovrebbe essere una svolta si rivela una sconfitta. Il secondo film di Petri, e uno dei suoi migliori in assoluto». E venerdì 28 con Allenarsi, il nuovo film-documentario di Maurizio Panseri e Alberto Valtellina, ambientato tra gli alpinisti che si allenano nella cava di Trevasco a Nembro.

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