Aperta la cripta per Papa Giovanni
«Un vero luogo di meditazione»

Luogo di preghiera, di silenzio e di meditazione. Luogo di incontro con Papa Giovanni XXIII e con il Crocifisso. A Sotto il Monte questo luogo così significativo è la cripta, dedicata alla memoria del Beato, inaugurata dal vescovo Beschi.

Luogo di preghiera, di silenzio e di meditazione. Luogo di incontro con Papa Giovanni XXIII e con il Crocifisso. A Sotto il Monte questo luogo così significativo sarà la cripta, dedicata alla memoria del Beato, benedetta e inaugurata dal vescovo monsignor Francesco Beschi giovedì 11 ottobre, durante la solenne celebrazione di apertura dell'Anno della fede e dell'Anno giovanneo.

La realizzazione della cripta, con lavori realizzati in tempi record, si inserisce nell'ambito di una rete di interventi di riqualificazione dei luoghi di culto dedicati alla figura di Papa Giovanni XXIII. È il primo passo di un progetto generale che vuole valorizzare la relazione fra i diversi luoghi presenti sul territorio. La cripta era già esistente, ricavata nel seminterrato della Cappella della Pace, vicino alla chiesa parrocchiale. Nel 1972 l'architetto Giovanni Muzio predispose questo spazio quando realizzò la Cappella, luogo in cui si svolgono normalmente i momenti di preghiera e di celebrazione dei pellegrini. La cripta non riuscì però ad acquisire un suo valore proprio e il luogo finì, con il tempo, per essere dimenticato dai percorsi dei pellegrini.

«Qui ci sono luoghi per le celebrazioni, per la Confessione, per l'incontro con quello che apparteneva alla vita di Papa Giovanni, ma mancava un luogo specifico per la preghiera silenziosa e personale», spiega il parroco monsignor Claudio Dolcini.

Al centro della cripta è stata posizionata la teca in cristallo nella quale fu deposto il corpo di Papa Giovanni in occasione della sua riesumazione per la beatificazione. Su di essa si posa un'apposita luce concentrata che, nell'atmosfera sobria e soffusa della cripta, valorizza il suo prezioso contenuto. Nella teca sono state poste le due fusioni in bronzo realizzate dallo scultore Giacomo Manzù che, la sera della morte del Pontefice, prese il calco in gesso del volto e della mano destra. Di fronte alla teca il crocifisso in legno e avorio su cui si posavano ogni giorno gli occhi di Papa Roncalli in preghiera.

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