La storia antica di Bergamo
nelle vedute di Alvise Cima

Dopo «Bergamo urbs picta», la storica dell'Arte e guida turistica Tosca Rossi esce ora con questo «A volo d'uccello - Bergamo nelle vedute di Alvise Cima - Analisi della rappresentazione della città tra XVI e XVIII secolo» (Litostampa).

Dopo «Bergamo urbs picta», la storica dell'Arte e guida turistica Tosca Rossi esce ora con questo «A volo d'uccello - Bergamo nelle vedute di Alvise Cima - Analisi della rappresentazione della città tra XVI e XVIII secolo» (Litostampa, pp. 244).

Il volume è stato presentato al Museo Storico dell'Età Veneta con interventi di Emilio Moreschi e Maria Mencaroni Zoppetti. «Anche questa volta – dichiara Rossi – la ricerca è inedita, e costituisce un omaggio alla città: un tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse sconvolto dalla fortificazione veneziana». È proprio al Museo del Cinquecento che si trova uno dei più noti ed importanti esemplari di queste «piante prospettiche», firmato e datato da Alvise Cima nel 1693. Del Cima, spiega Rossi, «non si sapeva praticamente nulla. La ricerca ricostruisce, fra l'altro, l'albero genealogico della famiglia, e la biografia di Alvise a Bergamo, dagli anni Quaranta del Seicento al primo decennio del Settecento».

Il primo «bergamasco» della famiglia, il pittore Sebastiano, «giunge in città da Milano, subito dopo la peste manzoniana». Lo studio, in particolare, analizza «il parco opere ad oggi noto della bottega, restituendo a Sebastiano la paternità di due dipinti (considerati fino a ieri di "anonimo secentesco"), collocati a Comun Nuovo e ad Orezzo». Inoltre, si è ricostruita l'esistenza di «altre vedute del territorio cittadino e bergamasco, opera di Alvise, in parte disperse a causa delle "orde" napoleoniche». Ma «l'anima dello studio», conclude Rossi, «risiede nella terza parte, la più ampia, corredata da 4 mappe, strumento indispensabile per chiunque voglia approfondire la conoscenza o riscoprire l'aspetto di Bergamo prima della fortificazione veneziana».

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