Addio amaro a Sanremo
Santori lascia l'orchestra

Il maestro bergamasco Bruno Santori con decisione improvvisa, a pochi giorni dalla conclusione della sessantatreesima edizione del Festival della canzone italiana, si è dimesso da direttore artistico stabile dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo.

Il maestro bergamasco Bruno Santori con decisione improvvisa, a pochi giorni dalla conclusione della sessantatreesima edizione del Festival della canzone italiana, si è dimesso da direttore artistico stabile dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo.

Lo ha reso noto con un messaggio via Facebook. Le dimissioni arrivano dopo diversi segnali non ultimo l'appello per salvare l'orchestra lanciato nel corso della serata finale del Festival con una lettera, inviata da gruppi di sostenitori alla Littizzetto che l'aveva letta sul palco. L'ente è in crisi economica per i tagli del Comune e per i musicisti ci sono contratti di solidarietà. La paura è che ci si avvii verso la chiusura.

Bruno Santori lascia la direzione artistica della Sinfonica dopo tre anni. Aveva firmato da poco il rinnovo del contratto per alti due. Le motivazioni di questa decisione le abbiamo chieste al diretto interessato: “La situazione è semplice - spiega Santori -, avevo architettato un progetto sui due generi musicali, l'incontro tra classica e pop, anche per rendere esportabile il prodotto. Da quando sono arrivato e ho preso la direzione mi sono mosso in tal senso, prima con la Sanremo Festival Orchestra, all'epoca di Mazzi e Presta, e della conduzione di Bonolis, fino ad arrivare a quest'anno con Fazio e la Rai. In questo momento la Sinfonica ha problemi talmente grossi che è difficile mantenerne l'immagine in fase di rilancio con questo clima. Senza voler criticare o fare polemica, non c'è la capacita culturale, politica ed economica a sostegno dell'orchestra ed io non ho più gli strumenti. E' giusto quindi che l'orchestra e la città si confrontino senza la mia intermediazione, così come era avvenuto negli anni passati”.

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