Colpo di scure sui concerti
La crisi taglia il Clusone Jazz

Non ci sono fondi, e la fatica degli ultimi anni mette un'ipoteca alla 33ª edizione del Clusone Jazz Festival, che si farà, ma sarà «di bandiera», giusto per non mettere la parola fine ad un'avventura musicale e culturale importante.

Non ci sono fondi, e la fatica degli ultimi anni mette un'ipoteca alla 33ª edizione del Clusone Jazz Festival, che si farà, ma sarà «di bandiera», giusto per non mettere la parola fine ad un'avventura musicale e culturale che è stata importante per la nostra provincia e, perché no, per la nostra città.

«Al di là della crisi economica – dice il direttore artistico, Livio Testa – registriamo difficoltà anche all'interno dell'associazione (l'Associazione Clusone Jazz che organizza la manifestazione, ndr), legata al fatto che il ricambio è faticoso, e l'entusiasmo è venuto meno in molti. È chiaro che anche questo si riflette sulla forza del festival».

A fronte di questo, che inevitabilmente interessa manifestazioni che hanno lunga durata, e hanno attraversato diverse stagioni, anche musicalmente, mancano i soldi, e soprattutto l'attenzione da parte degli enti preposti a sostenere iniziative culturali del genere.

«Mettiamola così – spiega Testa –. Il festival aveva una fase itinerante (arrivata anche ad una ventina di appuntamenti, ndr) che di fatto viveva con il sostegno parziale dei comuni che ospitavano i concerti, con una corresponsione nostra di una parte dei finanziamenti che ricevevano da Regione e Provincia, gli enti istituzionali. Suddividevamo la cifra per far tornare i conti. Di fronte alla impossibilità di contare su tali risorse, la prima decisione è stata quella di ridimensionare il cartellone, tagliando la fase itinerante».

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