Beppe Severgnini a Dorga
Un incontro dedicato ai giovani

Ha scritto un libro che prova a guardare un po' al di là del palmo che di solito traccia l'ultimo orizzonte attorno al nostro naso. Beppe Severgnini ha messo nero su bianco otto punti cruciali per i ragazzi. Il giornalista presenta il suo libroalle 16,30 a Dorga.

Ha scritto un libro che prova a guardare un po' al di là del palmo che di solito traccia l'ultimo orizzonte attorno al nostro naso. Beppe Severgnini non ha scolpito nella pietra un decalogo (conosce bene le trappole narcisistiche del mestiere: «Passati i 50 anni rischi il paternalismo, il semplicismo, l'autobiografia...») ma ha messo nero su bianco con chiarezza otto punti che considera cruciali per i ragazzi che andranno a costruire e a vivere l'Italia di domani (uno è suo figlio Antonio, che ha ventun anni).

Otto paletti seguiti da altrettanti moniti:talento - siate brutali; tenacia: siate pazienti;tempismo - siate pronti; tolleranza - siate elastici; totem - siate leali; tenerezza - siate morbidi; terra - siate aperti; testa - siate ottimisti. Nell'area morale indicata da questo perimetro si respira un po' di pragmatismo americano e un soffio di saggezza cinese, e soprattutto quel moralismo laico non moralista e ricco di ironia che ha avuto così pochi interpreti nel nostro Paese, e pure ha lasciato il segno.

È un libro, questo, che con Dorga ha già avuto a che fare, prima di vedere la luce: «Proprio un anno fa venivo su in valle portandomi le stampate e lo rifinivo con gomma e matita...». Severgnini è un giornalista puntiglioso: «L'ho ristampato e corretto una decina di volte». «Italiani di domani - 8 porte sul futuro» (Rizzoli) ha avuto molto successo. In giro per l'Italia ha riempito i teatri di ragazzi, ai quali lo stile diretto, libero, colto ma alla mano di Beppe Severgnini piace. Lei riesce a raccomadare loro di essere brutali e al tempo stesso pazienti: «Bisogna essere brutali - risponde - nel riconoscere il proprio talento, ma ancora più brutali nel riconoscerne l'assenza». Il comandamento numero uno, dunque, è l'antichissimo (e violatissimo) conosci te stesso: «Spesso in quest'analisi si subiscono le "interferenze della passione": uno ama scrivere, un altro ama dipingere, uno giocare a calcio... Devi essere onesto con te stesso: ti stai semplicemente divertendo con i tuoi amici in un campetto in valle oppure pensi davvero di poter arrivare a giocare nell'Atalanta? Io in terza categoria ero un calciatore ultra-mediocre: ho avuto il buon senso di capirlo. È vero che anche nei grandi giornali c'è gente che scrive come io calciavo al volo di sinistro... Un grande cuoco non è uno che sa far da mangiare. Uno scrittore vero non è uno che sa scrivere abbastanza bene...». La pazienza, dunque, non è il contrario di questa schiettezza sana, è la virtù delle persone consapevoli e tenaci.

L'Ottalogo di Severgnini non è però destinato solo ai ragazzi: «Ho scoperto con una certa sorpresa che l'acquirente del libro spesso ha 40 anni, è un uomo che ha voglia magari di ripensare la propria strada, le scelte che ha fatto... In attesa delle grandi riforme pubbliche, necessarie al nostro Paese, io provo a suggerire alcune micro-rivoluzioni private, che non sono meno importanti». Il giornalista del «Corriere della sera» presenta il suo libro oggi pomeriggio alle 16,30 a Dorga, presso la Casa vacanze La Calcinatella (via Santuario, 10), nell'ambito della rassegna Libri in villa organizzata dal Comune di Castione della Presolana. A guidare l'incontro saranno Gianni Fossati, già docente della Scuola superiore di Comunicazioni sociali dell'Università cattolica e la giornalista dell'Ansa Giulia Dedionigi (Premio Barbiellini Amidei 2012). L'ingresso è libero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA