Un film su Fra Tommaso
È al cineteatro del Borgo

La sala del cineteatro del Borgo, nella comunità parrocchiale di Sant'Anna in Borgo Palazzo sarà inaugura questa sera dal vescovo Francesco Beschi. Seguirà la prima assoluta del docufilm «Tommaso», sulla vita di Fra Tommaso da Olera.

Una sala ristrutturata per rispondere alle nuove esigenze. Però, ieri come oggi, sarà sempre a servizio del territorio. È la sala del cineteatro del Borgo, nella comunità parrocchiale di Sant'Anna in Borgo Palazzo. L'inaugurazione ufficiale si terrà questa sera alle 21 con l'intervento del vescovo Francesco Beschi e la proiezione in prima assoluta del docufilm «Tommaso», sulla vita di Fra Tommaso da Olera, che sarà beatificato in Cattedrale il 21 settembre.

«Il mistico illetterato», l'«idiot savant» (l'idiota sapiente), «il mistico del Sacro Cuore di Gesù». Era un pastorello semianalfabeta vissuto fra il 1500 e il 1600, divenuto fratello laico cappuccino e questuante. Eppure divenne consigliere di principi, vescovi e dell'imperatore asburgico. E le opere, che comprendono scritti, esortazioni e predicazioni, sono ancora dei classici nella devozione e nella spiritualità cattolica.

La storia di Fra Tommaso viene ora ripercorsa in un docufilm intitolato semplicemente «Tommaso», curato dal regista bergamasco Omar Pesenti e prodotto dall'Associazione Officina cultura e territorio in collaborazione con Centro studi Tommaso Acerbis e Officina della comunicazione di Bergamo.

Fra Tommaso sarà interpretato dall'attore bergamasco Tiziano Ferrari. Il docufilm sarà presentato e trasmesso in anteprima assoluta domani sera alle 21 all'inaugurazione della rinnovata sala del cineteatro Del Borgo, nella parrocchia di Sant'Anna in Borgo Palazzo, alla presenza del vescovo Francesco Beschi. «È un documentario biografico - spiega il regista Pesenti - ma soprattutto una sfida: costruire un immaginario visivo capace di restituire in maniera vivida e potente la vita di un frate che ha caratterizzato il proprio tempo. Lo sforzo maggiore non è stato determinato tanto dall'assenza di materiale di repertorio, quanto dalla volontà di allestire una messa in scena in grado di creare un legame partecipativo fra Tommaso e lo spettatore. Per questo motivo abbiamo inserito all'interno della narrazione alcune ricostruzioni cinematografiche dei momenti più significativi della sua esistenza».

Il docufilm ripercorre infatti le tappe di vita dell'umile fraticello. «Le sequenze - prosegue il regista - riproducono le giornate adolescenziali a Olera, quando portava al pascolo il gregge. Quindi l'apprendimento della scrittura in tarda età, i faticosi viaggi da Verona a Rovereto e la lunga permanenza a Innsbruck alla corte degli Asburgo. Dal racconto biografico non sono stati omessi gli episodi più controversi, determinati dalla naturale predisposizione di fra Tommaso verso il misticismo: lo vedremo infatti affrontare una lotta disperata contro i demoni che lo tormentavano».

Il linguaggio cinematografico si alterna ad alcune interviste, per esempio all'arcivescovo Francesco Loris Capovilla, già segretario particolare del Beato Papa Giovanni, che leggeva molto spesso «Fuoco d'amore», l'opera più nota di fra Tommaso. Poi al vescovo teologo Bruno Forte e allo storico Marco Roncalli, presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII. A legare il tutto, un narratore che ben conosce la figura di fra Tommaso: padre Rodolfo Saltarin, cappuccino, vicepostulatore della causa di beatificazione. Direttore della fotografia è Marco Lamera, la postproduzione è curata da Luca Salmaso, mentre la colonna sonora è di Daniele Zandara.

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