La Disney omaggia Bozzetto
Grande mostra a San Francisco

Al Walt Disney Family Museum di San Francisco, il 21 novembre inaugura «Bruno Bozzetto: Animation, Maestro!», una mostra che esplora la carriera del grande cartoonist. Un doveroso omaggio a stelle e strisce a un grande personaggio bergamasco.

«Una favolosa parodia di Fantasia». Così negli States viene salutata nel 1977 l'uscita di «Allegro non troppo», il lungometraggio animato di Bruno Bozzetto, che Ward Kimball, uno dei nove leggendari animatori della Disney, definisce all'epoca «il suo film d'animazione preferito di sempre».

Quasi cinquant'anni dopo il cartoonist sbarcherà in America, con alle spalle una ricchissima produzione e oltre 150 premi vinti, tra cui il recente Asifa Prize, assegnatogli dall'Associazione Internazionale di Film d'Animazione per «le eccezionali conquiste nel campo del film d'animazione».

Molte delle tavole del maestro sono già volate al Walt Disney Family Museum di San Francisco, dove il 21 novembre inaugura «Bruno Bozzetto: Animation, Maestro!», «una mostra che esplora la carriera del grande cartoonist italiano, partendo dal capolavoro "Allegro non troppo" che, conosciutissimo nel circuito dell'animazione mondiale, merita di tornare anche al grande pubblico statunitense - come spiega Michael Labrie, direttore delle collezioni del Walt Disney Family Museum -. Bozzetto sarà il primo ad inaugurare una serie di mostre dedicate ai grandi animatori internazionali e siamo felici di cominciare proprio con lui».

Bozzetto ha avviato la sua avventura nel mondo dei cartoon proprio in seguito a una grande passione per Walt Disney, già vivissima a quindici anni, quando firma il suo primo corto dedicato a Paperino, datato 1953. «Ci ha molto interessato il rapporto tra i grandi capolavori Disney e il modo in cui un artista del calibro di Bozzetto li ha assimilati e reinterpretati - continua Labrie - partendo da "Bambi", che ha svelato a Bozzetto una meravigliosa natura da disegnare e animare, per arrivare a "Fantasia", che l'ha influenzato così tanto da diventare il punto di partenza per il percorso da cui si è sviluppato "Allegro non troppo". In quel film la tecnica dell'animazione incontra la poesia ed esplode grazie a un senso dell'umorismo tutto italiano, che ci ha divertito tantissimo».

La mostra è stato il risultato del lavoro di un team "famigliare", di cui è parte anche Federico Fiecconi, curatore dell'esposizione e critico di storia dell'animazione.

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