Cultura e Spettacoli
Venerdì 30 Gennaio 2009
È morto John Martyn: suonò
a Stezzano, Bergamo e Sarnico
John Martyn era il nome d'arte: all'anagrafe faceva Ian David Mc Geachy. Solo qualche settimana fa - ci informa Gigi Bresciani di Frame Events, che lo conosceva bene e l'ha portato in riva al lago - era stato insignito dell'ordine del British Empire dalla regina Elisabetta. Martyn, che debuttò nel 1967 con l'album «London Conversation», ha lavorato anche con Eric Clapton, con David Gilmour dei Pink Floyd, con i Genesis e con l'amico Phil Collins che lo ricorda così: «La morte di John mi riempie di tristezza. Con lui non c'erano compromessi, e forse per questo si è spesso infuriato con qualcuno, ma era unico e non vedremo più niente di simile dopo di lui. Gli volevo bene e per me è una perdita grandissima».
E qualcosa di unico è il suo capolavoro, «Solid Air» del 1973, disco dedicato all'amico Nick Drake. Tanti sono i lavori d'eccellenza nella sterminata discografia di Martyn: se vogliamo fare una scelta, mettiamoci ad esempio due cinque stelle come «Bless The Weather» (1971) e «Grace and Danger». E il più recente «BBC Live in Concert», raccolta uscita nel 2007 di esibizioni diverse del passato, è una perla che testimonia le capacità espressive dello scozzese, soprattutto con l'uso dell'echoplex, di cui fu pioniere: un'apprecchiatura che, collegata alla chitarra, genera un particolare effetto-riverbero.
La sua canzone più celebre, «May You Never» è stata interpretata da molti artisti, Clapton in testa, e ha ispirato gli U2.
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