
Cultura e Spettacoli
Sabato 28 Febbraio 2009
La mano di un regista bergamasco
nel primo film su Facebook
Partiamo dall'ultima, per via dell'implicazione bergamasca. Quel giorno uscirà in 258 sale «Feisbum! ResisteRete?», un corale istant-movie dedicato al fenomeno, con la partecipazione in regia del bergamasco Emanuele Sana. La pellicola, prodotta da Just us Production e nata da un'idea del produttore Marco Scaffardi, che lavora da tempo al fianco di Carlo Verdone, è suddivisa in otto episodi da 15 minuti l'uno ed è innovativa persino nella sua realizzazione. Saranno Pietro Taricone, Francesca Chillemi, Caterina Guzzanti e Primo Reggiani, tra i 35 protagonisti di «Feisbum! ResisteRete?», ad avere a che fare con gioie e dolori di Facebook. Amori, truffe, mascheramenti, chat, sogni ed equilibri familiari: un campionario di avventure e disavventure che possono capitare a qualsiasi utente del «libro delle facce» e che sono raccontate da giovani registi, esordienti e no (tra loro anche Sana), con l'immediatezza e l'ironia della commedia all'italiana.
In «Gaymers» di Sana, che firma anche l'episodio «Jessica e Nicola» con Mauro Mancini, Caterina Guzzanti fa da gancio per un amico gay che vuol rimorchiare un etero. Con lei, davanti alla macchina da presa, l'ex miss Italia Francesca Chillemi e Chiara Francini. Il film, girato a Roma in sette giorni, ai primi di febbraio, batte sul tempo la concorrenza a stelle e strisce. Negli Stati Uniti, infatti, un film su Facebook è sì in preparazione (sarà scritto, prodotto e diretto da Aaron Sorkin, sceneggiatore de «La guerra di Charlie Wilson» con Tom Hanks e Julia Roberts), ma non uscirà prima del 2010.
La celebrazione del «libro delle facce» passa anche dagli scaffali delle librerie con «Lovebook. Il primo amore non si scorda mai», di Newton Compton editori, il romanzo d'esordio di Simona Sparaco, trentenne romana, autrice tv (dal 12 marzo, 240 pagine, 9,90 euro). Racconta la vicenda di Solidea e Edoardo, due ragazzi che si innamorano, quindici anni dopo essersi incontrati sui banchi di scuola, digitando il nome sulla tastiera di un pc e ritrovandosi su Facebook. Come se davvero non fossero passati quei tre lustri di vita, da quando Solidea fissava inebetita, con i suoi occhioni verdi, il più bello dell'istituto che ricambiava appena i suoi sguardi, quell'Edoardo che però anni dopo non aveva dimenticato la bambina con le trecce che pendeva da un suo sorriso e la riconosce senza esitazione nella foto del suo profilo su Facebook. Ma il destino...
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